La voce dei lettori
Una grandinata, anche quest'anno senz'olio d'oliva e la burocrazia fa spallucce
Una vera e propria sassaiola, a fine agosto, e il raccolto delle olive distrutto. E' la triste storia di Simona Tribuiani dell'azienda agricola Monaco. Ancor più triste leggere, dalle sue parole, il menefreghismo delle istituzioni: "a me, un sentito “mi dispiace”, sarebbe anche bastato!"
09 settembre 2015 | T N
Caro Direttore,
queste sono le poche righe che abbiamo scritto su facebok nelle ore successive all'evento atmosferico:
“Vorrei poter tornare indietro nel tempo anche solo a qualche giorno fa, per godere di nuovo della gioiosa vista dei frutti dell'olivo. La fatica e il caldo erano nulla, dinanzi all'orgoglio di un genitore che vede i propri figli crescere sani e vigorosi. Ieri, in una manciata di miunuti, quello che non avrei mai immaginato è accaduto con una violenza inverosimile. Oggi vorrei prendermela con qualcuno, in particolare con il mio "Socio" al quale devolvo circa il 60% del mio lavoro. L'anno passato: la mosca olearia.....e il mio Socio ha risposto con l'IMU AGRICOLA. Ora: la grandine..... il mio socio risponderà??? L'unico conforto è stata la vicinanza dei molti amici e produttori che da ogni dove ci hanno fatto sentire la loro partecipazione. Oggi mi pongo una domanda: bisogna andare avanti?”
Non ho voglia di raccontare questa storia.
Perchè è come se l'avessi già sentita da altri e vissuta già migliaia di altre volte....avviene ogni volta che ascolto un Tg: alluvioni, trombe d'aria, smottamenti, insetti tropicali, siccità.
E mi sono sempre chiesta con gran timore “come faranno ora? Ce la faranno a rialzarsi?” ebbene, ora posso rispondere, per lo meno a me stessa!
Mercoledì 19 agosto ore 18,00 circa: Nel giro di una manciata di minuti, e preceduta da un rumore sordo e un cielo improvvisamente bianco, è arrivata come una tempesta tropicale la grandine! Si è scaricata sulle nostre colline con rabbia e velocità...GHIACCIO sotto forma di palle dalle dimensioni mai viste! Come noci! Una vera e propria sassaiola, che ha frantumato vetri, “mitragliato” sedie e tavoli, bozzellato la carrozzeria delle auto...ma soprattutto haimè, ha fatto scempio degli amati e attesi frutti del nostro lavoro.
Non mi voglio soffermare sul nostro stato d'animo. Lo comprende bene chi nel proprio lavoro mette anima e corpo.
Ma vi dirò che la delusione più grande ve la daranno le Istituzioni (tutte e a tutti i livelli).
Ho interpellato l'Assessorato all'Agricoltura della mia Regione Abruzzo nella figura del suo attuale rappresentante Dino Pepe; ho parlato con i funzionari dell'UTA (unità territoriale per l'agricoltura); mi sono rivolta alle associazioni di categoria; ho bussato alle porte del mio Comune Tortoreto (TE).
Mi hanno stremata quanto una dura settimana di lavoro in campagna! tra uffici, telefonate e domande protocollate!.... e poi finalmente ho capito.
Ho capito che lo scollamento tra chi occupa politicamente una scrivania e chi lavora coraggiosamente nelle aziende è irreparabile.
E non accetto che dagli uffici mi si risponda con un “comunque non c'è nulla da fare” o “comunque non ci si deve aspettare niente”. A me, un sentito “mi dispiace” , sarebbe anche bastato!
Non lo accetto, perchè con fatica assolvo i miei doveri di cittadino e contribuente nella convinzione che lavorare onestamente sia un valore non solo per l'azienda ma anche per il territorio in cui opero.
Non lo accetto perchè rassegnarmi significherebbe legittimare questo stato di cose.
Non lo accetto perchè non ho letto nemmeno l'imbarazzo di non poter far nulla negli occhi di chi avevo davanti.
E infine non lo accetto per il rispetto della categoria che rappresento soprattutto nell'anno di “Expo 2015 nutrire il pianeta”
Ancora oggi ci domandiamo se il nostro lavoro ha un senso. In realtà, la risposta ce la siamo già dati.... L'indomani della grandinata con la “ferita ancora aperta” abbiamo messo in moto il trattore e “medicato” uno ad uno, fila dopo fila, i nostri olivi.
Cordiali saluti
Simona Tribuiani
Azienda Agricola Biologica Monaco
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14 settembre 2015 ore 15:27Non sono un produttore professionale (e siamo in tanti) ma, come voi, se il mio oliveto non produce non posso fare le manutenzioni, ne potature, ne trattamenti, ne arature. La mia zona (puglia - provincia di Brindisi) deve difendersi anche dalle malattie (tipo xilella) ma come facciamo a fare da soli. E basta una grandinata come è successo a Simona o delle nebbie in fase di sfioritura come accaduto a me che devi riaspettare un anno nella speranza che vada meglio. Io non vorrei soldi ma basterebbero piccoli contributi per aiutarci a fare i lavori. Con l'olio non si guadagna ma almeno si mantiene un paesaggio, un minimo di reddito lo ridistribuisci a chi fa lavori agricoli, mantieni un equilibrio ecologico. E anch'io sogno un Ministro che conosca i problemi dell'agricoltura, quelli grandi che non sono solo le agroindustrie ma chi produce prodotti senza i quali non esisterebbe l'agricoltura italiana
Vanessa Maria Mancini
14 settembre 2015 ore 13:04Cara Simona,
noi possiamo capirti e esserti vicine. A noi "ci dispiace" e moltissimo perchè apparteniamo come te al mondo dei produttori e non a quello dei politici e burocrati. Purtroppo le due realtà sono troppo distanti.
Nei miei sogni ci sono produttori che collaborano tra loro sostenendosi a vicenda dividendo difficoltà e tagliando traguardi insieme, politici che ascoltano i bisogni dei produttori li sostengono e favoriscono la loro sopravvivenza e sviluppo.
Purtroppo sono solo sogni.
Un abbraccio
Vanessa
Azienda Agricola Le Dame della Rocca
lorenzo adinolfi
26 settembre 2015 ore 14:18Cara Simona,
solo chi coltiva la terra puo' capirti !
un abbraccio
Lorenzo