La voce dei lettori

UNO SCEMPIO PREANNUNCIATO, TRA L’ORGASMO DEGLI AMMINISTRATORI PUBBLICI E LA DOLENTE DELUSIONE DEI CITTADINI

Ritorniamo alla querelle sulla devastazione del territorio nel Salento. Le gravi responsabilità di Provincia di Lecce e Comune di Monteroni sono qui poste in grande evidenza da Nino De Giorgi.
A questa battaglia etica “Teatro Naturale” si unisce e invita altri lettori a segnalare e denunciare episodi analoghi o di maggiore gravità

01 novembre 2003 | T N

Dopo aver dedicato al tema in questione uno specifico e dettagliato articolo in “ambiente” (TN n. 2) e un duro e severo editoriale di denuncia, entrambi a firma di Carlotta Baltini Roversi (TN n. 5), ospitiamo questa volta l’intervento di Nino De Giorgi, componente del Comitato per la tutela ambientale e paesaggistica della strada provinciale Monteroni di Lecce-San Pietro in Lama.
I toni sono quelli di chi ha vissuto altre primavere, in tempi in cui il rispetto delle Istituzioni verso l’ambiente era un valore forte e unanimamente avvertito come patrimonio della comunità. Oggi non è più così, la dabbenaggine ha preso il sopravvento. Perché dabbenaggine? Semplice: da una parte l’Unione europea, lo Stato italiano e la Regione Puglia finanziano con progetti piuttosto cospicui il territorio in questione, con l’intento di valorizzarlo e preservarlo dal degrado; dall’altra Provincia di Lecce e Comune di Monteroni provvedono a distruggere l’ambiente e il paesaggio rurale con disinvolta impudenza e – ci chiediamo un po’ inorriditi – con il denaro di chi?


Un clamoroso insulto ambientale e paesaggistico
Nella fase terminale del mandato, a suo tempo ricevuto dagli elettori, l’Amministrazione Provinciale di Lecce è in procinto di porre in attuazione il progetto definitivo di “ammodernamento della s. p. San Pietro in Lama-Monteroni”, progetto che può sicuramente annoverarsi tra i più clamorosi insulti ambientali e paesaggistici dell’epoca.

Come tutti sanno, la Provinciale San Pietro-Monteroni, oltre a costituire la linea di confine tra il territorio del Comune di Lecce e quello dei comuni di san Pietro in Lama per un tratto e di Monteroni per l’altro tratto, ricopre il ruolo di un vero e proprio punto di raccordo tra una plurisecolare civiltà rurale dura ad estinguersi – di cui sono viva e verdeggiante testimonianza i vigneti ed i frutteti portati a coltivazione da agricoltori coraggiosi, ancora radicati alla tradizione del lavoro manuale a dispetto dell’invadenza tecnologica – ed una realtà territoriale in palpitante evoluzione per il fatto di trovarsi ormai aggregata al tessuto urbanistico del capoluogo (si guardi al lento, lentissimo, ma inesorabile processo di avanzamento dei lavori di costruzione della tangenziale Ovest).

Il tracciato della strada provinciale n. 11 (così denominata in gergo burocratico) finora rispettoso della situazione ambientale su cui si trova inserito, nonostante presenti, proprio per questo e solo in alcuni tratti, una leggera tortuosità, consente ai veicoli che percorrono i circa tre chilometri che separano un Comune dall’altro, di procedere con moderata speditezza, e ciò in totale assenza di segnali indicatori di massima velocità consentita.

Sotto l’aspetto naturalistico-ambientale, la strada in questione, considerando la distanza in linea d’aria di non più di 3-4 Km da Lecce, si presenta come un ideale percorso bucolico che consente di osservare, in entrambi i lati, un territorio assolutamente incontaminato che la costeggia, costituito appunto da rigogliosi vigneti ed ubertosi frutteti (chi non ha mai gustato il vino e le pesche di Monteroni?), da rustici casolari ove tuttora vengono utilizzati i famosi palmenti in pietra per la pigiatura dell’uva negroamaro e malvasia, nonché da ville ancora ben conservate, fra le quali si erge maestosa Villa Romano, circondata da pini e abeti da cui filtra un’aria purificata.

Ebbene, spronati da sussulti di falcidia innovatrice, i nostri ineffabili amministratori provinciali hanno progettato di modificare in pejus la strada, in modo da farne una specie di arteria per lo più rettilinea; e per arrivare a tanto, hanno preventivato di abbattere vecchie recinzioni in pietra rustica, di svellere alberi secolari, di invadere con bruciante asfalto, distruggendoli, i vigneti e i frutteti di Monteroni. Ne verrà fuori un percorso d’alta velocità, ideale per le spericolate scorribande di rumorosi centauri motorizzati, ai quali non parrà vero di poter gareggiare, specie nelle ore notturne, a ulteriore oltraggio di quei pochi relitti bucolici che miracolosamente fossero sopravvissuti all’orgasmo devastatore degli eletti.

Non va trascurato di tener presente che il progetto di c. d. ammodernamento della strada in questione, così concepito e partorito, è stato aspramente contestato e disapprovato sia dal Consiglio Comunale di Lecce, sia da quelli di Lequile e San Pietro in Lama, nonché da tutte le associazioni ambientalistiche che operano in Lecce. I soli componenti il Consiglio Comunale di Monteroni, al termine di un tormentato dibattito protrattosi sino a notte abbondantemente inoltrata dello scorso 30 settembre, pur sopraffatti dalle incalzanti nebulosità rivenienti da sonnacchioso torpore intellettivo, ecco che in un momento di ritrovata vigoria deliberativa, hanno dato piena ed entusiastica approvazione al progetto, ed hanno espresso in tal modo un vibrante plauso all’opera devastatrice del loro preziosissimo patrimonio culturale e naturale; del quale hanno dimostrato di essere indefessi, solerti, quanto inaffidabili tutori.

Nino De Giorgi