La voce dei lettori

UN "ABBASSAMENTO" DI QUALITA'?

Non una, ma più lettere di Anne Marjatta Heliste, dall'Umbria con fervore. Rispondono Luigi Caricato e Alberto Grimelli

04 giugno 2005 | T N

Non mi sorprende affatto che un dirigente AIAB sia stufato di vostra newsletter, anche secondo me l'ultimamente ci è stato proprio un abbassamento di livello di qualità.
Alcuni esempi:
La difesa ferocissima del vino, per lo scopo economico ovviamente, ma senza tenendo conto che solo in Italia muoiono ogni anno 30 000 persone di malattie causate dall'alcol (contro 5000 morti di droga). qui non sono contate le persone morti negli incidenti stradali o altro, suicidi, le giornate di lavoro perse, le sofferenze dei familiari ecc.
Le reazioni infantili tipo: "lo detto prima IO! (L'ultima DePetris e le ampolle d'olio extravergine), cioè litigi inutili invece che essere contenti che le cose vanno avanti.
Roberto Pinton da qualche tempo non perde occasione di attaccare AIAB, però sempre con un cattivo gusto. non è una critica costruttiva ma lo scopo è di distruggere. Dobbiamo pure tenere conto che lui lavora per un'altra associazione del biologico meno noto, quindi bisogna anche un po' vagliare le sue scritte.
Sono contenta se voi veramente pubblicate tutte le lettere, Pinton non lo fa, almeno per quanto riguarda AIAB.
Anne Marjatta Heliste
IAP


Gentilissima Lettrice,
se l'abbassamento della qualità coincide con i punti che lei ha elencato posso essere tranquillo: stiamo lavorando bene.
Le rispondo punto per punto.

La difesa ferocissima del vino
Non mi sembra che ci sia nulla di feroce e di così ferale: siamo moderati, seppure utilizziamo talvolta toni forti per destare dal sonno profondissimo di tanta gente, nel mondo rurale, abituata purtroppo a non reagire allo stato delle cose. "Teatro Naturale" va letto in tutti i suoi articoli, non soltanto fermandosi a singoli episodi. Altrimenti il giudizio sarà sempre parziale e incompleto. Sull'argomento nei mesi scorsi abbiamo ospitato tra l'altro un'intervista non certo molto favorevole al consumo dell'alcool. L'intervistato era Emanuele Scafato, il quale afferma: “L'alcol è di per sè una sostanza tossica e dannosa. Molte malattie, compreso il cancro, possono insorgere anche con un consumo moderato”. Ecco comunque il link, per un'utile rilettura: link esterno Non è in ogni caso l'unico articolo sul tema. A parte ciò, mi sembra in verità doveroso fare una opportuna distinzione tra i consumi alcolici. Il vino e i superalcolici - credo sia ormai un dato acquisito - rappresentano due mondi e due stili di vista distinti. Chi non accetta tale separazione è a mio parere prevenuto, oppure ha altre ragioni da far valere, ma solo di carattere personale, mi creda. Il vino per chi non ha pregiudizi è cultura, quindi è misura ed equilibrio; poi, su certe questioni, si sa, non è possibile essere categorici, ma di qui ad accusarci di una "difesa ferocissima", ritengo sia proprio eccessivo.
Una precisazione la lancio però a lei e a coloro che amano contabilizzare i morti solo per giustificare certe posizioni assunte senza il coraggio di scandagliare nel fondo della questione. Tutti gli abusi - tutti, di ogni tipo - sono dovuti a scelte personali irresponsabili o a debolezze o a mancanza di valori o a vuoto di pensiero o ad altro ancora: ci interroghiamo sui mali della società senza voler trovare le cause che li determinano. Troppo facile, troppo comodo. Si sceglie la via breve, la quiescenza, la mancanza di una lettura critica della realtà, di se stessi e della comunità in cui si vive. Tante morti dovute ad abusi? Non si cercano soluzioni vere, efficaci: si da' la caccia all'untore. Troppi alcolizzati? La colpa è del vino! Nessuno invece che si preoccupi di curare l'uomo che sceglie di abusare. Che leggerezza nell'affrontare i problemi, sono proprio deluso da una visone così semplicistica. Esiste una scienza, o se vogliamo un misto di scienza e arte: è la pedagogia. Nessuno oggi la prende in considerazione. Tutti si sentono maestri. Non hanno bisogno di nulla, hanno la verità in mano. C'è qualcosa che non va nell'uomo? Nessuno si guarda dentro per trovare soluzioni. E' solo una caccia all'untore.

Le reazioni infantili del tipo "l'ho detto prima io"
Lei cara signora non ha proprio idea di quel che accade nel mondo. O non conosce il significato delle parole, visto che ci liquida con accuse di infantilismo; oppure è così ingenua da credere addirittura in un mondo politico animato da vera passione civile, senza che si celino altri interessi, meno nobili. Purtroppo lei si limita a leggere titoli e sommarietti. Nell'articolo sulla De Petris avevo scritto: "Due approcci a confronto: da una parte 'Teatro Naturale', dall’altra la De Petris e l’Unaprol. La nostra intenzione era di partire dal basso, dagli enti locali, per poi risalire verso l’alto, in Parlamento. Con il risultato di sensibilizzare l’opinione pubblica, i produttori e i vari operatori tra chef e ristoratori. Invece Unaprol e De Petris, forse in cerca di una facile e frettolosa visibilità, hanno preferito partire in quarta. Per loro conta l’immagine più che la sostanza: far percepire agli olivicoltori insoddisfatti che qualcosa si sta muovendo. Per noi è solo un fatto culturale e la proposta di legge è solo un percorso lento ma progressivo per giungere a un risultato certo e condiviso. Non abbiamo alcuna intenzione di affrettare i tempi, perché il nostro proposito è di preparare le parti interessate ad acquisire la cultura della qualità, non a punirle e a costringerle ad andare in una certa direzione controvoglia. Per questo ci stiamo impegnando nel consultarci con tutti, in modo da prepararli anche a un passaggio culturale che non è ancora avvenuto".
Lei, gentile Lettrice, non ci legge, questa è la verità. Giudica soltanto. Io le suggerisco di scorrere tutto l'articolo, ecco il link: link esterno Forse lei ignora lo spirito, la passione che percorre tutta "Teatro Naturale". Ne ignora i propositi, l'idea originaria. Lega dunque gli editoriali di esordio, del 6 settembre 2003. Il mio: link esterno; e quello del coordinatore editoriale Alberto Grimelli: link esterno
Mi creda, qui non è in gioco una questione puramente infantile, c'è altro. Non sono litigi inutili. Ha trovato in me la persona sbagliata. Non mi accontento di ciò che mi può capitare, voglio contribuire a costruire la realtà insieme a coloro che non hanno mai avuto voce né spazio. Forse lei non se ne è accorta, ma l'agricoltura è stata scippata da gente che approfittando dell'assenza (soprattuto di pensiero) del mondo rurale ha devastato l'agricoltura rendendola socialmente inutile ed economicamente marginale. Contenta lei.

L'attacco ad Aiab
Non abbiamo alcuna intenzione di attaccare Aiab. Abbiamo semplicemente ripreso una nota polemica ben circostanziata di Pinton, tutto qui. Essendo "Teatro Naturale" una rivista di pensiero (e le ripeto: non ideologica), accettiamo tutte le visioni del mondo e quindi le sproniamo. Ci spiace semmai che il dirigente Aiab citato nel nostro articolo non abbia avuto argomenti per replicare, avendo preferito piuttosto cancellarsi dalla newsletter. Non è insomma da dirigenti assumere un simile atteggiamento. Quanto a Pinton, le sue critiche erano molto precise, non vuote parole per intenderci; indipendentemente da qualsiasi altra valutazione non si poteva certo iognorare un episodio così eclatante. Aiab ci legge, la sproniamo a esprimere la propria posizione. Abbiamo peraltro riportato nel corso di questi anni alcune loro iniziative, non abbiamo dunque nulla nei loro confronti; ma la chiarezza è chiarezza. Non crede?

Riguardo alla sua lettera
Mi lascia stupefatto.

Può cancellarsi dalla newsletter
Credo di essere stato esaustivo. Concepisco "Teatro Naturale" come un servizio a beneficio del mondo rurale. Offriamo peraltro gratuitamente questo servizio; e lo facciamo con tanta passione e onestà d'intenti in un mondo che non conosce e talvolta non sa apprezzare la gratuità. Può sempre cancellarsi dall'invio della newsletter, è sufficiente che lo richieda.

Luigi Caricato


Eccoci, allora il vino: Il triste primario dei problemi alcolcorrelati in Europa hanno l’Italia e la Francia. Sono anche i primi produttori del vino e i paesi dove il vino è “cultura”. Possiamo anche dare la responsabilità all’individuo, ognuno può scegliere di distruggere se stesso, ma quando un ubriaco investe con la sua macchina altre persone o ha dei bambini piccoli, non si tratta solo di una scelta sua personale dove la società non ha nessun responsabilità. In molti paesi il limite di guidare la macchina è 0, come mai in Italia 0,5?

In molti paesi è vietato la pubblicità sia per le sigarette e sia per le bevande alcoliche, qui no. Soprattutto i giovani spesso non hanno ancora la sicurezza in se stessi, si fanno guidare dalla moda e anche dalla pubblicità. Ma anche noi vecchi siamo troppo comodi, crediamo di quello che ci fa più piacere se uno dice che l’alcol fa male e l’altro sostiene che fa bene, se ci piace il vino diamo ragione alla seconda.( Qualche anno fa ero ancora una grandissima rompic… se mi lamentavo di fumo passivo).

Vietare le ampolle in ristoranti non è una legge assurda, né conosco tante molto più assurde. (Ho anche l’agriturismo con la ristorazione e potrei raccontare delle belle..) Ci sono dei ristoranti dove ti danno l’olio schifoso vecchio nelle ampolle, soprattutto gli stranieri possono pensare che il buon olio deve essere così, o ti danno acqua di rubinetto nella bottiglia di acqua minerale…

Dice che non conosco la realtà… hm… si non leggo tutti i vostri articoli, ma non penso proprio che gli agricoltori hanno tempo di farlo, quindi la prego di fare più attenzione per la prima pagina. La mia azienda è pure zootecnica con tanti capi da mungere e non ho neanche un giorno libero all’anno, per averlo devo ammalarmi. (Pensare che in altri paesi esiste la legge che garantisce le ferie anche per gli agricoltori. Ci sono delle persone che per mestiere vanno sostituire gli imprenditori agricoli e gli paga lo stato…)

Faccio parte anche del consiglio direttivo regionale di una delle tre grandi associazioni di categoria agricole e devo dire che spesso sono una persona scomoda, perché dico ad alta voce quello che penso, ma accetto anche le critiche e accetto che posso anche sbagliarmi qualche volta. Comunque tolgo sempre una parte del mio tempo dall’azienda e dalla mia famiglia per fare qualcosa di utile per tutti. La paga è la buona coscienza. La critica viene di solito dalla gente che fa solo per se stesso senza mai alzare il dito per gli altri.

I problemi dell’agricoltura li conosco troppo bene… E’ un lavoro sempre meno dignitosa, stiamo scivolando nella povertà e nello stesso tempo siamo considerati parassiti… qualche volta serviamo per fare un po’ di folklore. Comunque ho conosciuto pure tantissime bellissime persone che credono di uno sviluppo diverso, stiamo creando una rete di agricoltori con la grinta e amore per la terra, forse si può ancora cambiare la tendenza, almeno ci proviamo.

(...)

Ho capito anche dalla sua risposta che non ha tempo di perdere con le persone come me, non vuole essere contestato, mi invita pure di cancellarmi dal Newsletter per non essere più disturbato… e nello stesso tempo pensa di difendere la categoria dove appartengo pure io…

Distinti saluti

Anne Marjatta Heliste


Gentile signora,
la sua attività di volontariato le fa onore.
Riteniamo che le sue posizioni emergano con estrema chiarezza. Non possiamo però condividerle per intero. La questione, ad esempio, della "sostituzione" dell'agricoltore malato con personale pagato dallo Stato ci pare francamente stravagante. Siamo assolutamente convinti che l'agricoltura vada aiutata, ma non così. Se infatti, a fronte di pressanti richieste di ecocompatibilità e sostenibilità, l'Unione europea non erogasse contributi, i costi diverrebbero insostenibili per l'azienda agricola. Al contempo però, per diventare a pieno titolo imprenditore agricolo, il contadino deve assumersi anche i rischi e gli oneri dovuti alla sua attività, come gli artigiani, i commercianti, i liberi professionisti. Nessuna tra queste figure gode di particolari tutele. Non vedo la ragione per la quale si dovrebbe fare un'eccezione per l'agricoltore.
Non possiamo inoltre condividere la sua posizione in merito al vino. Sono ormai centinania, se non migliaia, gli studi, che godono di alta credibilità e dignità scientifica, che riconoscono proprietà nutraceutiche all'uso moderato di vino (2/3 bicchieri al giorno).
Esiste inoltre tra noi un profondo problema di comunicazione. Non può rapportarsi con una rivista se poi non la legge, limitandosi solo a titoli e sommarietti. Non può rispondere alla precedente missiva del direttore Caricato senza averle prestato la dovuta attenzione. Se infatti l'avesse scorsa, e avesse letto gli articoli suggeriti, avrebbe senz'altro compreso che la proposta di vietare l'uso delle ampolle ci pare così poco assurda da averla proposta in primis noi. La profonda differenza di approccio tra la nostra testata e la senatrice De Petris è ben spiegata nella premessa dell'intervista che ci ha concesso.
Noi non la inviteremo certo a cancellarsi dalla nostra newsletter. Il confronto e il dialogo sono le fondamenta su cui è stato costruito "Teatro Naturale". La passione con cui quotidianamente lavoriamo, anche noi, a favore del mondo rurale accende talvolta i nostri toni. Siamo fieri di quel che facciamo. Siamo altresì consapevoli di non avere sempre ragione, è il motivo per il quale ospitiamo le opinioni di tutti. Abbiamo però le nostre convinzioni, i nostri pensieri, che, ci teniamo a sottolinearlo, non sono condizionati dall'appartenenza a gruppi politici. Siamo liberi da qualsiasi condizionamento di questa natura e così per il futuro.
Buona lettura

Alberto Grimelli


La ringrazio per la risposta. Solo due cose: in altri paesi (nordici) non viene sostituita un agricoltore malato, ma viene la sostituzione per 2 settimane di vacanza. Magari altre attività imprenditoriali si possono anche chiudere per un breve periodo (come succede qui di solito in agosto) o le attività possono andare avanti comunque anche senza il titolare, ma l'attività zootecnica come avevo già precisato non può essere chiusa neanche per un giorno. Possiamo anche dire che se uno ha scelto questa croce se lo tenga...
E' anche vero che delle volte si sprecano soldi per l'agricoltura e anche questo fa arabbiare gli imprenditori agricoli che lo vorrebbereo fare sul serio. Vedo anche qui intorno a me i professionisti che hanno ANCHE la terra, seminano ma non sprecano i soldi e tempo per la raccolta e prendono gli stessi aiuti che prendo io, anzi di più perchè sono "le colture lasciate a perdere per la fauna selvatica".
Poi mandano la moglie casalinga a fare il corso dei giovani agricoltori... e solamente per avere 30000 euro gratuiti, ecco "la rivoluzione rosa dell'agricoltura italiana". Sono proprio loro che vengono sempre chiedere a me dei quali finanziamenti (con il meno fatica possibile) possono usufruire.
Invece c'è chi cerca di superare le difficoltà, fare impresa, essere innovativi, fare sempre più qualità, ma la gente oggi non ha soldi e fa la spesa nei negozi discount. (Una cosa positiva però sta succedendo qui: sono i gruppi d'acquisto di AIAB e stanno sempre allargando, ci sono voluti parecchi anni prima che approdasse l'idea ma finalmente è l'ora giusta).
Le stesse qualità nutritive e terapeutiche del vino si possono trovare anche negli altri alimenti che però non contengono la sostanza tossica del vino: alcol, conservanti e coloranti.
Se a uno piace il vino lo beve lo stesso, come chi fuma anche se sa che bene non farà.
Adesso non vi farò perdere più tempo, comunque vi ringrazio per la vostra disponibilità.

Anne Marjatta Heliste