La voce dei lettori

INCHIESTA TARIFFE MOLITURA OLIVE / 2. REGIONE CHE VAI PREZZO CHE TROVI

Ci ha scritto dalla Toscana l'oleologo Silvia Gentile: "Terminate le moliture, mi trovo sommersa fra carte e fatture per risolvere un grande problema, l’abbattimento dei costi.
Ebbene sì, anche la tanto 'chiacchierata' categoria dei frantoiani si trova ad accapigliarsi con i bilanci che non turbano solo i sogni degli olivicoltori..."

28 maggio 2005 | T N

Salve, mi chiamo Silvia Gentile mi sono laureata in agraria nell’anno 2004 e dalla campagna olivicola 2004-2005 lavoro presso un frantoio collocato nella provincia di Pisa. Terminate le moliture, mi trovo sommersa fra carte e fatture per risolvere un grande problema, l’abbattimento dei costi.
Ebbene sì, anche la tanto “chiacchierata” categoria dei frantoiani si trova ad accapigliarsi con i bilanci che non turbano solo i sogni degli olivicoltori. A tal proposito vorrei far notare il carico di lavoro burocratico, di cui i Modelli-F rappresentano solo una parte, che i frantoi devono gestire durante la campagna olivicola. Ad esso si sommano turni di lavoro spesso di 24 ore, problemi gestionali come lo spandimento delle acque, la manutenzione delle macchine ed una lista di altre cose che non sto ad elencare.
Tutto questo si traduce nella necessità di due turni di almeno 3 persone qualificate: frantoiano, molettista e amministratore, per un totale di 6 persone il giorno. Risulta quindi presumibile che un frantoio con una maggior capacità lavorativa, come spesso risultano quelli del sud Italia, possa ottimizzare i costi, ripartibili su un maggior volume di olive lavorate. Dal seguente grafico, ottenuto dai dati AGEA, risulta evidente come i prezzi di molitura maggiori siano relativi a regioni che presentano frantoi con una minore capacità lavorativa.



Mi sembra quindi importante fare qualche precisazione sulla questione “variabilità dei prezzi di molitura” che risulta inoltre influenzata dalla tecnologia dell’impianto; per fare un esempio, passando da un decanter da 2,5 fasi a 3 fasi si ha un aumento del consumo di acqua di circa 100 litri/ora, valore che incrementa il tempo necessario allo spandimento in campo delle acque di vegetazione e quindi il costo di questa operazione.
Tale argomento risulta quindi molto complesso e richiederebbe un’analisi più approfondita. Con questo non voglio sostenere che sia giustificato pagare la molitura ad un prezzo diverso soltanto sulla base della regione di appartenenza, ma solo che in frantoio esistono numerose variabili di processo e di gestione che spesso non vengono chiaramente percepite dagli olivicoltori ma che modificano la qualità del servizio oltre che il prezzo del servizio stesso.

Silvia Gentile
Oleologo

La ringraziamo per averci scritto. La sua testimonianza è utilissima per il dibattito che vogliamo avviare tra i lettori sulla questione frantoi. Attendiamo altre mail così da fare il punto della situazione in giugno, alla luce dei vari punti di vista raccolti.
A presto, dunque.

La Redazione di Teatro Naturale