La voce dei lettori

UN MONDO RURALE SENZA NULLA DI BUCOLICO

"Finalmente una voce fuori dal coro". E' quanto sostiene il lettore Carlo Varisco. Ci attendiamo altri interventi di analoga intensità

11 ottobre 2003 | T N

MAURIZIO CUCCHI: "LA NATURA E' BELLA DA GUARDARE, MA APPENA CI STO DENTRO MI COGLIE L'ANGOSCIA"
Acuto osservatore dei costumi del nostro tempo, è considerato tra i massimi rappresentanti del mondo letterario. "La terra - sostiene - è sempre stata ingrata, intimamente legata a una dimensione a-storica e a un tipo di pensiero immobile


"Leggerò questo libro; finalmente una voce fuori dal coro!

Non che io sostenga che non sia bello o giusto questo "tornare alla natura, alla terra, al rurale" che riecheggia un po' ovunque quasi come una sorta di "viatico" al superamento dello stress da società post-industriale; il fatto è che io "dal rurale" bene o male ci sono venuto, e dal peggiore dei rurali possibili.

Sapete senz'altro molto neglio di me che l'attività agricola nelle campagne tra Milano e le prime valli alpine, ha costituito per molti anni a partire dal dopo-guerra (la seconda) una sorta di attività economica "di supporto", un reddito "aggiuntivo", ma ahimè quanto mai necessario, per molte famiglie che, provenendo dal mondo agricolo (spesso unica attività praticata dalle famiglie patriarcali ed affollatissime, come quella dei miei nonni) trovava nel lavoro offerto dalle industrie in rapida espansione, finalmente una sicurezza economica mai vista prima di allora.

Questo mondo "rurale", che pure rimaneva, nell'esperienza anche mia personale ma soprattutto dai racconti che mio padre mi faceva della sua vita dell'epoca, ve lo assicuro, non aveva alcunché di bucolico; provate ad alzarvi che ancora fa buio per passare l'erpice in un campo di patate (con il cavallo, perchè il trattore non c'era) o per stendere il verde-rame e poi partire per una giornata di lavoro in fabbrica,.....vi passa la voglia!

Io non voglio necessariamente trasporre la mia negativa esperienza quale criterio generale ma, mi permetto di dire che c'è terra e terra!!

Altro è, (e, per carità, ben venga!!) il fare di quanti, oggi, allo scopo di uscire da un mondo di relazioni stressato si dedicano alla coltivazione di prodotti agricoli, a volte quanto mai apprezzabili per qualità.

Però, scusate, questa è spesso una "terra per ricchi" o comunque per chi non ha da trovarvi necessariamente una ragione di sostentamento economico per sé e per la sua famiglia.

Altro ancora, è il tentativo generoso e spesso utopico, di quanti hanno tentato di "ricostruire" un'attività in qualche modo "alternativa" cercando nelle campagne la possibilità di una vita più "vera", lontana dai trucchi dell'idea "consumistica" imperante; io li ho visti da vicino e, credetemi, solo per la fatica che fanno meriterebbero di essere sostenuti da una qualche speciale legge che assegnasse loro risorse economiche almeno pari alla loro "buona volontà".

Altro infine, e forse più importante, sarebbe una azione politica ed amministrativa che possa ridare dignità al lavoro delle campagne, possa restituirlo alla gente che, per origini o per passione, lì troverebbe davvero soddisfazione nel proprio fare.

Mi viene da piangere (si fa per dire...ma mica tanto!) al pensiero di quante risorse abbiamo sprecato e sprecheremo a sostegno di attività industriali inconsistenti e di progetti tanto inutili al paese (quanto utili ai fini della propaganda elettorale!) ed allo stato di degrado delle nostre campagne e delle nostre valli.
Quante strade "rurali" si possono fare con i fondi che hanno destinato al "ponte sullo stretto", e quanta gente con queste, per esempio, ritroverebbe la ragione di un fare che porterebbe beneficio a loro, alle loro famiglie e all'intero paese?

Ma si sa, la politica è...arte difficile, specie se praticata nell'interesse di tutti.


In ogni caso, complimenti per il sito e per la qualità dei contenuti!

Un sincero augurio ed un caro saluto",


Carlo Varisco




"Finalmente una voce fuori dal coro!", lei ci scrive. Si, è vero, "Teatro Naturale" nasce proprio con queste intenzioni: esprimere una visione che va oltre i consueti atteggiamenti sornioni e inespressivi. Ci auguriamo, caro Varisco, di potercela fare, in questo nostro proposito. Non è facile. Ciò che contaddistingue il mondo rurale è purtroppo l'estraneità a quanto accade nel mondo. Grazie per il suo particolareggiato intervento, che ha preso spunto, come lei ci riferisce, a seguito della lettura dell'intervista al poeta Maurizio Cucchi di sabato scorso.