La voce dei lettori

E' O NON E' DEMAGOGIA?

Intorno a un servizio giornalistico trasmesso da Rai Tre, le posizioni di un lettore circa l'editoriale di Graziano Alderighi, la nostra replica

22 gennaio 2005 | T N

Esimio Direttore,
in relazione all'editoriale di Graziano Alderighi sulla trasmissione di RAI 3 "W
il Mercato", mi piacerebbe conoscere i "titoli" lavorativi e professionali dello stesso Alderighi, dove egli vive e opera, la sua esperienza, etc., etc.
Io, nel mio piccolo, considero completamente aderente alla realtà tutto ciò che è stato presentato in quella trasmissione!
Saluti
Lino Rollo


Graziano Alderighi è un agronomo con una pluriennale esperienza in campo agroalimentare; consulente di aziende agricole, enti, consorzi e cooperative in tutta Italia. Credo tuttavia che i "titoli" contino ben poco quando si esprime un pensiero.
Le posizioni di Alderighi possono essere accolte o rifiutate, ma esprimono una posizione ben chiara e ragionata. Non ho visto il programma in questione, ma conosco bene le insidie dei media. Mescolare le carte al fine di confondere le idee è una pratica ricorrente, laddove soprattutto è possibile montare ad arte un servizio televisivo. Ne abbiamo avuto un triste esempio con "Report", altra trasmissione Rai; mi riferisco alle puntate sul vino e sull'olio, nelle quali attraverso l'abile tecnica del montaggio si è costruita una verità non coincidente con lo stato delle cose. Noi crediamo a un giornalismo diverso, chiaro e inequivoco: le posizioni possono essere condivise o meno, ma vanno espresse argomentandole, senza pregiudizi o posizioni di parte. Nella sua lettera lei afferma il proprio disappunto, ma non lo elabora, lei è perentorio e lascia intendere che si tratti di una questione scontata. Non è così, occorre spingersi oltre.
"Teatro Naturale" si propone come una rivista di pensiero e non è certo come tale ideologica; è possibile pertanto esprimere le proprie posizioni liberamente, chiarendone però ogni possibile aspetto, non semplicemente affermandone la verità come qualcosa di assoluto.
Alderighi ha avuto il merito di mettere il dito nella piaga: il Sud per esempio vive la propria condizione di "apparente" miseria per via dei propri demeriti, soprattutto. Cosa dire dell'incapacità di gestire adeguatamente le proprie risorse? Non c'è forse la mano lunga delle mafie e dei politicanti senza scrupoli dietro le anomalie che pure esistono? Intendiamoci, l'ultima parte della filiera - quella dei commercianti - ha pesanti responsabilità, ma quelle maggiori - mi creda - sono da addebbitare al mondo agricolo, incapace com'è di gestire al meglio le proprie risorse: le pare poco?

Luigi Caricato