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Registro Sian, occorre un gesto eclatante

C’è chi ha stimolato il nuovo corso burocratico a danno di tutti i piccoli frantoi artigianali. Secondo Franco Cuonzo occorre pensare a un atto di disobbedienza civile

16 luglio 2011 | T N

Spettabile Redazione,
sono Franco Cuonzo, olivicoltore e frantoiano in quel di Bitonto (Bari).
Dopo due settimane di tentennamenti, mi sono deciso a buttarmi nella mischia dei giudizi sul registro telematico e far sentire anche il mio malcontento e dissenso.

Le signore Montini e Petrini hanno perfettamente ragione a dire ciò che hanno detto, e ritengo che le stesse considerazioni vorrebbero farle tutti i liberi frantoiani.
Parlo di liberi frantoiani, perché ho notato che finalmente qualcuno ha scoperto le carte in tavola.

C’è una grossa associazione frantoiani ed altre grosse associazioni di produttori che hanno stimolato e collaborato a volere questo nuovo indirizzo burocratico nel quale intravedevano grosse possibilità di introiti per le loro casse, sia da finanziamenti pubblici e sia da frantoiani e confezionatori paurosi che si sarebbero buttati tra le loro braccia consolatrici, per trovare meno impegnativo il nuovo adempimento (dietro congruo pagamento).

In questi giorni si stanno organizzando convegni per promuovere il registro telematico e programmi gestionali che vengono proposti alla modica cifra di euro 2500,00 quando la settimana precedente si vendevano a euro 2000,00. E’ un emerito schifo!!!

A questo gruppo di potere si oppone un altro gruppo, che ho sempre ammirato per la sua combattività a favore dei piccoli frantoiani che lavorano solo per conto proprio e conto terzi.
Al collega Presidente Borreca mi permetto di dire che non penso che il ventilato sciopero possa servire a qualcosa, farebbe solo gli interessi dei grossi frantoi che riceveranno olive in più.
Sarei più propenso a pensare ad un gesto eclatante di disobbedienza civile o ad autotassarci per trovare un modo legale per invalidare questa disposizione che non serve assolutamente a niente.
Inoltre ci sono delle difficoltà tecniche, perché molte località non sono coperte dalla banda larga.
La tracciabilità è garantita da un manuale già adottato; per i dati statistici basterebbe una semplice dichiarazione di produzione a fine campagna.

Mi sapete spiegare come mai, nonostante un meccanismo così dettagliato di registrazioni e comunicazioni, alla fine un presidente di Federolio non è in grado di avere dati precisi sulla produzione?

Per quanto riguarda le obiezioni della signora Petrini sulla Privacy, esse sono calzanti e condivise, perché oltre tutto, leggendo le note legali del sito del Sian, si evince che lo stesso non si assume alcuna responsabilità sulla sicurezza in rete e sul loro uso delle notizie trasmesse, per cui noi saremmo gli unici responsabili nei confronti dei nostri clienti.

Ma perché in Italia i nostri peggiori nemici debbono essere proprio quegli enti che dovrebbero tutelarci e assisterci nel nostro lavoro? Si è già decretata la sparizione di tutti i piccoli frantoi aziendali ed artigianali? Spero che si continui a parlare ed a protestare contro queste vessazioni e che Teatro Naturale continui a fare sua questa battaglia, dal momento che non abbiamo più santi in paradiso che possano prendere a cuore i nostri problemi.

Nel ringraziarvi per tutto ciò che fate, abbiatevi i miei più cordiali saluti ed una calorosa stretta di mano.


Franco Cuonzo

 

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