La voce dei lettori
L'ANALISI DELL'OLIO IN TUTTE LE SUE COMPONENTI
Ciò che l'Italia butta fuori dalla porta rientra dalla finestra. Sarebbe il caso che si effettuassero controlli più minuziosi
08 gennaio 2005 | T N
Egregio dott. Caricato,
ho letto con interesse l'articolo pubblicato in chiusura di dicembre con l'intervista al professor Conte; vedo che finalmente si parla di analizzare l'olio in tutte le sue parti e non limitandosi alla sola spettrofotometria. Mi occupo dal 1993 di agricoltura biologica e integrata, e relativa trasformazione, e in questo decennio mi è capitato spesso di confrontarmi con i luminari dei laboratori di analisi sui residui dei fitofarmaci nell'olio e credetemi per me non c'e' extravergine migliore di quello che non solo ha i requisiti previsti dalla normativa ma che è anche privo di residui di fitofarmaci. Alcune volte mi è stato riferito anche che tutto quello che l'Italia butta fuori dalla porta gli rientra dalla finestra, per questo non sarebbe male se il COI inserisse nelle analisi di routine anche altri controlli sull'olio, forse riusciremmo anche a fare un ritratto della provenienza.
Maria Anna Bellino
Olio Beato
I passi da fare sono ancora tanti, manca però una precisa volontà del legislatore in tal senso. Quando si compie un passo in avanti, in realtà si tratta di un arretramento sostanziale. Si vedano per esempio le norme sulla etichettatura. La burocrazia - ch'è utilizzata come una vera arma impropria - uccide ogni buon proposito perché impone cose inutili e farraginose, proprio quando nel frattempo si trascurano gli aspetti più importanti e decisivi. Perché infatti non si intendono risolvere le questioni più necessarie e urgenti? L'adozione, per esempio, di parametri analitici che tutelino compiutamente il quadro compositivo di un olio di oliva? Sono, questi, dei perché senza risposta, purtroppo; ma, chissà , forse si arriverà prima o poi a una soluzione. Lo spero vivamente.
Luigi Caricato