La voce dei lettori
Troppe lotte intestine nel mondo dell’olio
Ci scrive Massimo Occhinegro: le divisioni nel comparto oleario non fanno altro che offrire ancora di più ai nostri competitors la possibilità di rafforzarsi approfittando delle debolezze tutte italiane
18 giugno 2011 | T N
Caro Direttore,
dagli scambi epistolari, per il tramite di Teatro Naturale sembrerebbe essere emerso che pochissime persone riescono realmente a comprendere tanto la storia quanto il presente del settore. Ormai tutto viene strumentalizzato e probabilmente la matrice è di natura politica.
L'incoerenza e l'ipocrisia dominano la scena con il risultato che nulla si muove. Nel caso specifico del comparto oleario, in linea con quella che sembra essere la politica usata in campo fiscale, sembra esserci una vera e propria caccia alle streghe.
Il Ministro Romano d'altronde, sta dimostrando un'assoluta incapacità di guardare al settore al di fuori della sua stretta competenza ministeriale. Il settore oleario in Italia ha due gambe, l'una è rappresentata dalla parte fondamentale agricola e dei trasformatori, l'altra (ed è questo che si dimentica o si fa finta di dinenticare) è quella delle imprese che danno prestigio all'Italia nel mondo, ossia chi opera i blend, predisponendo un olio che si adatti, lungo il ciclo di vita del prodotto e lo distribuisce nei più disparati mercati mondiali, cercando di contrastare, quotidianamente, i prodotti distribuiti dai principali competitors mondiali.
La concorrenza, come hai avuto modo di constatare, non è solo quella dei principali Paesi produttori, ma anche delle multinazionali con sede in Paesi che non hanno neanche lontanamente la possibilità di coltivare l'albero dell'ulivo. In questo scenario nello stesso tempo, complesso, intrigante, ma anche preoccupante per il futuro, assistiamo a lotte intestine che non fanno altro che offrire ancora di più ai nostri competitors la possibilità di rafforzarsi approfittando delle nostre debolezze tutte italiane.
Chi ogni giorno si specchia e si dice come sono bello e bravo sono proprio coloro che non sono in grado di commercializzare i propri prodotti nel mondo. Al contrario chi ogni giorno si misura nei mercati internazionali conoscendone le crescenti difficoltà, cerca di avvicinarsi, tende la mano e dice: uniamoci e facciamo squadra, solo cosi si può vincere.
In questa situazione cosa succede? La scarsa conoscenza dei primi fa ritenere i secondi i veri antagonisti, i veri nemici da abbattere, dimenticando che la storia di Davide contro Golia è solo una leggenda. Quindi in questa continua lotta interna si inseriscono le persone più disparate che non esprimono semplici opinioni nell'ambito di una dialettica auspicata ed auspicabile, ma sentenze. Andando avanti cosi sicuramente non approderemo da nessuna parte. Mi auguro solo che il Ministro Romano rifletta e che risponda al secondo appello del Presidente della Federolio Forcella.
Massimo Occhinegro

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