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ETICHETTATURA EXTRA VERGINE, UN ALTRO SFORZO

Il professor Caramia intorno alle opportunità derivanti dalle disposizioni del Food and Drugs Administration: "è il miglior regalo..."

08 gennaio 2005 | T N

Egregio Dr. Caricato,

dopo la risposta del Prof. Francesco Visioli del 4 Dicembre che ha allegato il testo in inglese di quanto affermato dall FDA, vista l'importanza dell'istituzione americana nota in tutto il mondo, sono andato a rileggere la lettera della Sig.ra Francesca Petrini.

La Sig.ra segnala tanti e giusti problemi e si lamenta che nelle etichette bisogna mettere tante cose per cui "perde le ore in tipografia". Cose comprensibilissime ma dopo quanto affermato dall'FDA penso che sarebbe veramente utile, da un punto di vista non solo commerciale ma anche culturale per tutti coloro i quali usano dei grassi per l'alimentazione, fare un altro sforzo e trovare una frase sintetica (eventualmente con la collaborazione di "Teatro Naturale" e a norma di legge) per inserire quanto affermato dalla Food and Drugs Administration.

Stiamo andano (almeno nel mondo industrializzato dell'occidente) verso un modo di obesi, l'obesità è la seconda causa di morte dopo quella cardiovascolare negli Stati Uniti e in Italia, per una scorretta alimentazione, gli obesi, fin dall'età evolutiva stanno crescendo in maniera spaventosa superando in alcune zone il 35% della popolazione giovanile.

Come sempre capita, nel bene e nel male, ci stiamo avvicinando anche in questo al modello americano per cui la mia idea vuole essere solo un sommesso invito a non perdere una buona occasione per far capire che l'olio d'oliva (ovviamente in sostituzione di altri grassi come sottolineato dalla FDA) è il miglior regalo che possiamo offrire al nostro organismo, fin dalle prime epoche della vita cioè quando il bambino incomincia a mangiare le prime pappe, per godere di una buona salute e renderci, con gli alimenti, la vita gustosa e piacevole.


Prof. G. Caramia

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Ha ragione: visto quanto emerge dalle indicazioni del Fda, sarebbe il caso di valorizzare in etichetta le proprietà nutrizionali e salutistiche degli oli di oliva; ma le osservazioni della signora Petrini, una brava produttrice di extra vergini d'alta qualità nelle Marche, sono più che comprensibili. C'è troppa burocrazia e in etichetta si è costretti a riportare indicazioni inutili e ingombranti. Purtroppo il legislatore comunitario non è all'altezza del compito (quello italiano neanche a parlarne); i suggerimenti proposti dal Fda vengono infatti dagli Stati Uniti e non dalla Comunità europea. Noi comunque ci daremo da fare per proporre soluzioni utili al comparto, peccato che abbiamo una classe politica e sindacale impreparata e poco sensibile. Speriamo si possa fare qualcosa di buono in un futuro non troppo lontano.

Luigi Caricato