La voce dei lettori

Agrotecnici contro agronomi: una mistificazione della realtà secondo Roberto Orlandi

Nella lettera del Presidente che ribadisce che “ritenere l’Albo degli agrotecnici la “vera casa comune” dei laureati di primo livello è rispondente alla realtà dei fatti” anche gravi accuse al nostro coordinatore editoriale che non poteva esimersi da una replica

19 febbraio 2011 | T N

Gentile Direttore,
mi riferisco all’articolo del dott. Grimelli dal titolo “Schiaffo degli agrotecnici agli
agronomi che rispondono per le rime” e non posso nascondere il mio stupore per il livore con cui è
scritto, del quale non comprendo la ragione. Nella stessa intervista (che accompagna l’articolo) al
dott. Sisti, Presidente del Conaf, questo ultimo -che, secondo il titolo, sarebbe lo
“schiaffeggiato”- disconosce qualunque intento polemico da parte dell’Albo degli Agrotecnici
mentre l’intervistatore cerca in tutti i modi di provocarne una qualche reazione verbale.

Personalmente ritengo che un giornalista debba raccontare i fatti, magari colorirli, certo
non inventarli né cercare di “provocare” reazioni polemiche alle persone che intervista.

Pertanto mi appello alla sua cortesia, prima ancora che alle leggi sulla stampa, perché sia
pubblicata la seguente rettifica:
1. Nell’articolo “Bologna: la presidenza ad una laureata triennale” comparso sul numero 1/2011
della rivista “L'Agrotecnico Oggi” non ho mai affermato che l’Ordine degli Agronomi
“ghettizza i laureati di primo livello” come erroneamente riportato nel titolo dell’articolo di
“Teatro Naturale” citato in premessa, anche per la semplice ragione che l’articolo de
“L'Agrotecnico Oggi” non contiene alcuna mia intervista o commento sull’argomento
trattato.
2. Il Consiglio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati mantiene con il Conaf
rapporti di assoluto rispetto e, dove possibile, di collaborazione; analogamente intrattengo
rapporti personali con il dott. Sisti -di cui ho avuto modo di apprezzare, in più occasioni,
l’intelligenza e la capacità politica- improntati a cordialità, rispetto e lealtà.
3. L’unica affermazione che la giornalista de “L’Agrotecnico Oggi” nell’articolo
“incriminato” mi attribuisce (e precisamente “la vera casa dei laureati triennali dell’agricoltura
e dell’ambiente è l’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati”) è verosimilmente presa
da una mia lettera pubblicata sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” del 21.6.2010, peraltro senza
che ad essa seguisse alcuna polemica.
Del resto è davvero difficile polemizzare con una affermazione assolutamente oggettiva e che, in
nessun modo, può suonare offensiva nei confronti di altri.
4. In proposito desidero evidenziare come nel periodo 2003-2009 il numero di laureati di primo
livello che hanno scelto di sostenere l’esame di abilitazione alla professione di Agrotecnico e di
Agrotecnico laureato è stato sempre superiore (escluso il 2007) a quello di coloro i quali hanno
scelto di sostenere l’esame per “dottore agronomo junior - sezione B” e dunque ritenere l’Albo
degli Agrotecnici la “vera casa comune” dei laureati di primo livello è rispondente alla realtà dei
fatti.
6. La rivista “L’Agrotecnico Oggi” non è di proprietà del Consiglio Nazionale degli
Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, il suo Direttore non è un iscritto all’Albo degli
Agrotecnici (è un Agronomo!) ed io personalmente non faccio parte della Redazione.
Pertanto, pur non competendo a me prenderne le difese, non posso non evidenziare come sia
corretta l’affermazione secondo cui nell’Albo degli Agronomi non sarebbe stato possibile
eleggere alla presidenza un laureato di primo livello: infatti la norma elettorale di quella
professione sancisce esattamente il divieto per i laureati triennali di essere eletti Presidenti, a
qualunque livello. Si tratta di una scelta normativa della quale, peraltro, il Conaf non ha alcuna
responsabilità.
7. Mi stupisce pertanto come una persona normalmente equilibrata come il dott. Grimelli possa
mistificare la realtà definendo la descrizione di un fatto oggettivo “uno spot” oppure “una
accusa talmente grave” da dover offrire al dott. Sisti il diritto di replica. Come se il dott. Sisti
avesse scritto alla rivista “L’Agrotecnico Oggi” per replicare e questa gli avesse censurato
questo suo diritto.
La ringrazio dell’attenzione.
Distinti saluti.

Roberto Orlandi
Presidente Collegio nazionale degli agrotecnici e agrotecnici laureati


Gentile Presidente Orlandi,
è chiaro che interpretiamo in maniera assai diversa il ruolo della comunicazione nella relazione con i laureandi o i laureati allo scopo di incentivarne l'iscrizione a un albo piuttosto che a un altro.
Non è la prima volta che, sulle pagine di Teatro Naturale, ci troviamo a confrontarci su questo argomento, su posizioni differenti e distanti, ancorchè legittime.

Quanto alle contestazioni dell'articolo e alle gravi accuse mossemi, quale quella di inventarmi i fatti o mistificare la realtà, ribadisco punto per punto:
1- premesso che, proprio nell'incipit dell'articolo in questione, mi sono complimentato con la dott.ssa Madama, credo che i toni del box “nell'albo degli agronomi non sarebbe mai successo” siano tali e tanto gravi da giustificare una reazione. Si legge infatti: “Se si fosse iscritta all'Albo degli Agronomi sarebbe stata confinata nella sezione B con il non felice titolo di Agronomo junior e molti limiti, in particolare nell'ascesa alle cariche di vertice” e ancora “... per l'Albo degli Agrotecnici e Agrotecnici laureati è diverso, in quanto questo si è aperto ai laureati di primo livello, senza ghettizzarli in alcun modo ed anzi favorendoli dove possibile.”
Come può riscontrare le parole “non felice titolo”, “confinata” e “ghettizzarli” non sono state usate dal sottoscritto ma dall'estensore del box. Tali espressioni non si limitano a descrivere un fatto ma esprimono un giudizio e, a mio avviso, hanno un chiaro intento denigratorio e dissuasivo.
Vengono citati “molti limiti” per gli agronomi junior, ma ci si riferisce solo a quelli elettorali. Di grazia, quali sarebbero gli altri limiti?
Dicendo che gli agrotecnici non ghettizzano i laureati triennali, implicitamente si fa intendere che l'Albo degli agronomi invece lo fa.
Proprio perchè so che le parole hanno un significato e un peso, ho ritenuto tale provocatorio atteggiamento dell'estensore del box come un metaforico schiaffo degli agrotecnici agli agronomi.
2- non vi è stata, da parte del sottoscritto, alcuna volontà di personalizzare lo scontro, ovvero di ridurlo a un confronto tra lei e il Presidente Sisti. Nelle mie domande ho sempre fatto riferimento a “L'Agrotecnico Oggi”, mai alla sua persona.
Ho ritenuto però doveroso offrire al Presidente Sisti l'occasione di replicare alla accuse mosse, ovvero che l'albo degli agronomi confini e ghettizzi i laureati triennali. Da attento osservatore qual'è non credo le sia sfuggito che la metà dell'intervista è dedicata proprio alla figura del laureato triennale, al suo futuro professionale così come visto e interpretato dal Conaf.
3- prendo atto del fatto che “L'Agrotecnico Oggi” non è l'house organ del Collegio nazionale degli agrotecnici e agrotecnici laureati e che non interpreta il pensiero dei vertici della categoria.
Un errore in cui si può facilmente cadere considerato prima di tutto il titolo della rivista, ma anche lo spazio che, sul sito ufficiale del Collegio nazionale degli agrotecnici e agrotecnici laureati, viene dedicato al mensile che, fino a qualche tempo fa, aveva come recapito mail: agro-oggi@agrotecnici.it.
Mi risulta poi che la rivista abbia lo stesso recapito postale dell'Ufficio di Presidenza del Collegio nazionale degli agrotecnici e agrotecnici laureati.
La Nepenthes srl, editore del mensile, inoltre, ha un unico socio: Agrifuturo, società cooperativa mutualistica molto vicina agli agrotecnici e al suo Presidente, come risulta da un'interrogazione parlamentare presentata dall'on. Emerenzio Barbieri.
Questa incredibile serie di coincidenze, ha fatto sì che in molti, compreso il sottoscritto, considerassero “L'Agrotecnico Oggi” la voce ufficiale della categoria.
La sua smentita sancisce che così non è e certamente ne terrò conto per il futuro.

Cordiali saluti

Alberto Grimelli