Editoriali

L’apprendistato del ministro delle mozzarelle

22 maggio 2010 | Graziano Alderighi

Si è insediato da meno di un mese in via XX settembre il Ministro Galan.
Non ce ne voglia, ma credo che quell’infelice battuta gli costerà cara e che resterà il “ministro delle mozzarelle” per molto, molto tempo.
E’ dura scrollarsi di dosso certi soprannomi, specie se ce li si è auto-inflitti.

Il Ministro Galan ha però cominciato bene il suo mandato, con un bagno d’umiltà.
Ha detto di essere un buon amministratore, della qual cosa non dubitiamo, ma che sapeva poco del settore agricolo, della qual cosa siamo certi, e che voleva imparare, ascoltando.
Apprezzabile anche il suo intervento durante il direttivo di Confagricoltura, durante il quale ha dichiarato che presenzierà a tutte le riunioni e i tavoli agricoli, anche quelli inutili.

Ottime premesse, tanto più che non è nemmeno inciampato sulla buccia di banana sugli ogm.
Chiara e netta la sua posizione, inattaccabile. Nessuna strumentalizzazione è stata possibile. Ha persino disinnescato la mina dei fanatici friulani del transgenico.

Attenzione, però, a non confondere un periodo di apprendistato con un debolezza culturale o d’opinioni.
No, il Ministro Galan ha le idee ben chiare, come ha dimostrato durante sue recenti audizioni alla Camera e al Senato, di cui riportiamo la chiusa, molto significativa:
“Concludo rifacendomi ad un mio pensiero di sempre, ad una convinzione che mi appartiene: quella di sostenere in ogni caso e comunque la necessità della ricerca. Non si tratta però di una scelta alla Ponzio Pilato, una scelta tanto per non essere costretti a dover schierarsi con il fondamentalismo organico op-pure con gli apostoli della biotecnologia. Anch’io, come molti altri, credo che il futuro della produzione alimentare si trovi si-curamente nel mezzo, uno spazio di mezzo rappresentato da un terreno che solo così può essere vasto e fertile.
D’altra parte, è vero che la tradizione vince, ma vince a patto che la si innovi.”

Al momento tiene un basso profilo, senza rinunciare a far sentire la sua voce quando serve, usando perfino un po’ d’ironia contro qualche giornalista che l’accusava di avere possedimenti sparsi in tutta Italia.

Sa disinnescare le mine il Ministro Galan, una dote che gli sarà utile in via XX settembre.
Perché di mine pronte a esplodere è pieno il comparto agricolo italiano.