Editoriali

Il “ministro delle mozzarelle”

13 febbraio 2010 | Graziano Alderighi

Chissà con quanto entusiasmo Giancarlo Galan si insedierà al Ministero dell’agricoltura visto che ai suoi fedelissimi ha dichiarato che mai avrebbe fatto il “ministro delle mozzarelle”.
Meglio il Ministero delle Infrastrutture, che sarebbe però da creare, o quello della Cultura, da cui Bondi però non vuole sloggiare.
Galan si dovrà accontentare…

Ormai la nomina è più che ufficiosa essendo stata annunciata da Silvio Berlusconi durante l’ennesima presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa.
Conferme vengono anche da terze parti.
“Galan ministro dell'agricoltura? Lo sapevamo già dal 20 dicembre. Questa è la conferma che quando il presidente Berlusconi assume un impegno, poi lo mantiene''. Così ha dichiarato Alberto Giorgetti, sottosegretario all'economia e coordinatore del Pdl Veneto.

Le sorti dell’agricoltura italiana in un momento di estrema difficoltà, letteralmente con l’acqua alla gola, anche considerando le piogge incessanti delle ultime settimane, verrà governata da chi vede in questo Ministero, se non un sacrificio, sicuramente uno scomodo parcheggio in attesa di migliori auspici e posizioni.

Non si tratta di una grande novità.
Eccezion fatta per Paolo De Castro, altri illustri “ospiti” del Ministero delle politiche agricole ne hanno sfruttato gli agi per proiettarsi e insediarsi in altre cariche.
Poli Bortone a Lecce, Alemanno a Roma, ora Zaia in Veneto.

Tristemente noti i voltafaccia, le promesse mancate, le giravolte che hanno segnato la politica agricola degli ultimi anni, dettati più da esigenze elettorali che da necessità rurali.

Grazie ad Andrea Zanoni segnaliamo le ultime perle proprio del Ministro Zaia che ha votato favorevolmente al nucleare in Consiglio dei Ministri, salvo dirne peste e corna in Veneto.
Così pure il purista e antitransgenico Ministro si è dimenticato di una sua dichiarazione sugli ogm del giugno 2008 “"siamo favorevoli all'avvio della sperimentazione in maniera molto coerente …” e ancora “gli americani che li utilizzano da 25 anni hanno rilevato ricadute sul minore utilizzo di anticrittogamici e un aumento della produttività del mais del 40%”.

Speriamo che il prossimo Ministro sia almeno un po’ più coerente.
Quanto al risorgimento agricolo, pazienza, vuol dire che ci dovremo un’altra volta accontentare, augurando a Galan un fugace soggiorno in via XX settembre.