Editoriali

L'olio extravergine di oliva al ristorante: l'abbinamento paga

L'olio extravergine di oliva al ristorante: l'abbinamento paga

Saper valorizzare l'olio extravergine di oliva nella ristorazione non significa solo saperlo utilizzare correttamente ma anche valorizzarlo, oltre il ruolo di condimento o ingrediente. Si può fare!

17 maggio 2024 | Piero Palanti

Basta lamentarsi, è tempo di agire! La filiera dell'olio extravergine vive un momento difficile: il clima cambia, i prezzi salgono, il mercato si restringe. È inutile negarlo, le vecchie abitudini non funzionano più e le problematiche climatiche segnano drammaticamente la produzione. Dobbiamo avere il coraggio di cambiare.

Serve un salto di qualità. Dobbiamo crescere, imparare, affrontare nuovi mercati e puntare sulla formazione. Una formazione specifica che coinvolga tutti: produttori, venditori e consumatori. Solo così potremo far conoscere, vendere e consumare questo prodotto unico, spesso ancora troppo sottovalutato.

Con EXTRAVOGLIO mi dedico alla ristorazione da tanti anni, NON È UN CONCORSO E NON LO SARÀ MAI, ma una comunità che vuole fornire strumenti e conoscenza per rafforzare la filiera. un format che mi ha permesso di unire le mie passioni e lavorare insieme ai produttori.

La strada è lunga e tanto è stato fatto!

Purtroppo dobbiamo lottare anche contro “i rallentatori”, termine coniato dal giornalista Maurizio Pescari per coloro che manipolano a proprio interesse, situazioni, rallentando la crescita del comparto usando l’olio come mezzo e non come fine.

Non mi lamento, è un lavoro quotidiano che ho scelto e ne sono contento, le mele marce ci saranno sempre, ma permettetemi sempre di inorridire se quando parliamo di etica, rispetto del lavoro altrui, ti rispondono: è un mercato libero…

Mettere un buon olio nel tavolo di un ristorante è abbastanza facile, si gioca sul prezzo, sul packaging, il difficile è formare il ristoratore, emanciparlo e farlo guadagnare con l’olio extravergine lasciandoli la scelta di crescere.

Aumentare la conoscenza e l’utilizzo consapevole non sarebbe più utile a tutti?

Contraddizioni e sorprese nel nostro settore sono all’ordine del giorno, mentre lo Chef Fabio Ferrara de L’Osteria del Tarassaco a Rivisondoli studia e applica nei suoi piatti l’interazione delle componenti chimiche dei vari oli, a crudo o cotto, con la materia prima in modo da ottenere piatti più sani possibili, altre decine di ristoranti vengono beccati con le mani nel sacco acquistando olio contraffatto a bassissimo costo e potenzialmente pericolosi alla salute.

Fortunatamente ci sono aziende che si alleano per la formazione dei ristoranti come nell’ultimo incontro in Puglia a Giovinazzo, organizzato da EXTRAVOGLIO, dove tre aziende si sono unite per promuovere giornata di formazione dedicata ai ristoratori locali sul corretto utilizzo dell'olio extravergine di oliva di alta qualità le possibilità di guadagno e la valorizzazione del territorio.

Il risultato positivo dell’iniziativa ha portato alcuni ristoratori a mettere immediatamente in uso i consigli forniti nella giornata.

Dobbiamo avere il coraggio di cambiare e lavorare insieme!

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