Editoriali
SPAGNA PIGLIATUTTO
29 aprile 2006 | Graziano Alderighi
Abertis ha comprato Autostrade.
Tecnicamente viene chiamata fusione per incorporazione ma, nella realtà , si tratta di unâacquisizione.
âSebbene sia stato presentata come un'aggregazione tra pari, a nostro avviso - sentenzia una nota di Jp Morgan, la nota banca dâaffari - è stata Abertis a rilevare Autostrade: il quartier generale sarà a Barcellona, l'amministratore delegato sarà quello di Abertis, Salvador Alemany, e gli azionisti di Autostrade riceveranno un premioâ,
Anche la politica è perplessa di fronte a questa operazione che si dovrebbe perfezionare entro lâanno e che ha ricevuto già il via libera da parte delle due società coinvolte.
Ne nascerà un nuovo colosso europeo, con una notevole capacità dâinvestimento, una rete autostradale sterminata e la possibilità di competere per acquisizioni nellâEst.
Peccato solo che la nuova società si chiamerà Abertis, neanche un cenno dâitalianità , e che gli azionisti di riferimento saranno presumibilmente gli spagnoli.
Risulta infatti che La Caixa, Acs, le banche e il Ministero del Tesoro iberico potranno disporre del 35% del capitale contro il 20% dei Benetton, il restante 45% sarà in mano al mercato.
Sede in Spagna, amministratore delegato spagnolo, soci di riferimento spagnoli, che smentiscono, con poca convinzione, un patto di sindacato.
La famiglia Benetton ha spremuto Autostrade fino allâultima goccia, il valore del titolo è più che triplicato in sei anni dove si sono avuti dividenti record. Ora, però, i Benetton non intravedevano più nessuna prospettiva in una società che presenta un indebitamento tre volte superiore al proprio ricavo annuale. Nessun futuro per Autostrade Spa, impossibile accedere a nuove linee di credito, impossibili nuove acquisizioni. Ecco allora che non deve stupire la decisione di vendere, seppure camuffando lâoperazione come una fusione.
Tutto, ormai, fa presumere che lâItalia abbia perso il controllo di unâaltra parte importante e strategica del proprio sistema infrastrutturale.