Editoriali

BUROCRAZIA AGRICOLA. CERTEZZE, PER FAVORE!

11 ottobre 2003 | Graziano Alderighi

Che la burocrazia agricola sia complicata e farraginosa è una delle poche certezze per l’agricoltore, come pure che stringa e vincoli con mille legacci e legaccuioli.
Altre sicurezze però il contadino non ha. Un ulteriore lampante esempio è la normativa riguardante l’etichettatura degli oli d’oliva (Reg. CE 1019/2002) che entrerà tra breve in vigore.
Feroci critiche, in particolare dalle organizzazioni di categoria italiane, ne hanno rimandato l’applicazione di un anno, ufficialmente per permettere agli operatori di adeguarsi. I dibattiti intorno a questo regolamento restano tuttavia accesi, le minacce di ricorsi fin alla Corte di Strasburgo si susseguono e si intensificano man mano che si avvicina la data dell’entrata in vigore di questa legge europea. Durante quest’anno di sospensione, inoltre, un pezzetto del regolamento, quello relativo all’indicazione delle caratteristiche organolettiche in etichetta, ha subito un ulteriore slittamento. Perché? Semplice, mancano strumenti e metodi di valutazione per le note positive degli oli vergini ed extravergini che il Consiglio olivicolo internazionale sta studiando e predisponendo in questi mesi.
Inoltre la stessa Unione europea considera questa legge provvisoria come espressamente dichiarato nello stesso Reg. CE 1019/2002 in cui si evidenzia la necessità di un regime obbligatorio di designazione dell’origine per oli vergini ed extravergini d’oliva, impossibile da mettere in atto immediatamente a causa della mancanza di un sistema di tracciabilità e di controllo su tutti i quantitativi d’olio in circolazione.
Dunque il produttore, confezionatore o venditore d’olio scrupoloso e rispettoso della legge è costretto ad investire denaro per creare e stampare un’etichetta che non sa per quanti anni potrà usare, in quanto questo regolamento è già suscettibile di modifiche prima ancora di entrare in vigore. Inoltre è bene che sia molto attento, non solo perché le interpretazioni delle leggi nascondono spesso insidie, ma anche perché deve recepire ed applicare con prontezza tutte quelle disposizioni aggiuntive, integrazioni e aggiustamenti vari che accompagnano invariabilmente l’iter di una normativa.
Lavorare in agricoltura già non è semplice, condizioni meteo avverse, costi produttivi altissimi e problemi di commercializzazione costringono l’imprenditore agricolo a fronteggiare molte difficoltà, sempre in bilico sull’orlo del precipizio, per favore che almeno il legislatore non lo spinga giù.