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A causa di Xylella fastidiosa scenari disastrosi per il Salento

La Xylella Fastidiosa deve aprire gli occhi sull’abbandono ed uso di mezzi chimici affinchè la terra venga riportata al proprio equilibrio naturale: un intero territorio inondato per anni e anni di diserbanti e disseccanti, impoverito di humus, ci scrive Giorgio Greco

23 febbraio 2016 | T N

Il flagello, senza precedenti, che si è abbattuto sul Salento ha accelerato la sua corsa e continua a conquistare terreno con una rapidità impressionante, forse favorito dal clima assai mite degli ultimi inverni. Purtroppo si registra, in genere, ancora tanta divisione e indifferenza tra tutti gli attori coinvolti e quindi si prospettano, all’orizzonte, scenari davvero disastrosi, direi apocalittici.

Nella Penisola Salentina sono presenti circa 11 milioni di ulivi e di questi, ormai, non si contano più quelli colpiti in maniera visibile dal Disseccamento Rapido, talmente ne è aumentato il numero dallo Ionio all’Adriatico.

Oltre agli ulivi si incontrano, qua e là, dei mandorli anch’essi sofferenti e fichi d’india ormai in estinzione, sostituiti dalle più diverse piante esotiche importate da paesi lontani che vanno ad “abbellire” soltanto lussuose ville.

Da questo dato risulta tragicamente evidente che, venendo a mancare l’ulivo, di questa terra resterà un vero e proprio deserto con tutte le conseguenze che, solo ad immaginare, viene la pelle d’oca.

Prima di tutto, con il disseccamento, verrà meno la fotosintesi clorofilliana di undici milioni di piante e con essa l’ossigeno finale così indispensabile per tutti gli esseri viventi; per non parlare del verde così forte, così vivo, così rilassante per gli occhi, ristoratore dell'anima.

Non arriveranno più i tordi e gli storni a beccare le olive tra i rami, da ottobre a marzo; saranno costretti a cambiare rotta e svernare altrove. La gazza, il gufo ed altri uccelli stanziali non avranno più la possibilità di nidificare nelle chiome di questi alberi e verrà a mancare anche l’ombra naturale, nelle ore più calde della torrida estate salentina, così benefica per l’uomo, per gli altri esseri viventi e per la stessa terra.

In questo contesto aumenterà il degrado costituito da rifiuti di ogni genere, abbandonati a cielo aperto.

Non è possibile permettere che tutto questo avvenga, forse siamo ancora in tempo per uscire dalle tenebre.

 

Giorgio Greco

Comune di Seclì (LE)