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Le meraviglie della cucina sarda a Capotavola

Diversi territorio per differenti ricette e la scoperta di nuovi scorci, profumi e sapori. Un giro d’Italia per salvare i menu che altrimenti rischierebbero di scomparire

23 luglio 2010 | T N

L’evento itinerante “Capotavola – alla ricerca dei piatti perduti” ha fatto tappa venerdì 23 e sabato 24 luglio nell’ex Convento Settecentesco di Calangianus in Sardegna. Questa tappa del giro d’Italia è stata patrocinato dal Ministro del Turismo in collaborazione con la Regione Sardegna
“Capotavola – alla ricerca dei piatti perduti” è stata una due giorni aperta al pubblico nella suggestiva cornice dell’ex Convento Settecentesco di Calangianus. L’evento sarà mandato in onda su Rai 2 sabato 14 e sabato 28 agosto alle ore 11:15, con la conduzione di Alessandra Canale e due madrine di eccezione.
Il progetto è nato con un duplice obiettivo: sia rilanciare e promuovere la conoscenza di quei
piatti che sono parte della storia e della cultura dei nostri territori e che ora rischiano di scomparire dai
nostri menù, sia promuovere la nostra Italia e i suoi più rappresentativi siti.

I Soci Sardi dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio

Non c’è modo migliore di introdurre la Sardegna che con le parole del cantautore genovese Fabrizio de André

La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattromila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso.

Molti viaggiatori e scrittori hanno esaltato la bellezza della Sardegna, immersa in un ambiente in gran parte incontaminato, che ospita un paesaggio botanico e faunistico con specie uniche, oliveti secolari e vestigia della civiltà nuragica.
Tra i soci Sardi, diffusi su tutto il territorio dell’isola, contiamo alcuni tra i più vecchi dell’Associazione e anche uno dei soci fondatori, Seneghe.

Nel Cagliaritano si contano 3 Città dell’Olio: Ussaramanna, dove si celebra ogni anno a maggio la mostra delle erbe spontanee e che vanta una produzione di ottimo olio d'oliva e vino nuragus, Vallermosa, vicino alla quale sorge il parco naturale di "Gutturu Mannu" (letteralmente grande gola) in cui si possono ammirare alcune specie, animali e vegetali, che sono ormai in via di estinzione, e Gergei, piccolo centro agricolo e di allevamento, conosciuto come il paese dell'olio e della buona cucina.
Una delle nuove provincie istituite, Carbonia-Iglesias, annovera due soci, il comune di Santadi, che offre ai suoi visitatori la splendida foresta di Pantaleo, con alberi secolari, querce, filliree, sughere ma soprattutto importante in quanto unica in Europa, la lecceta, e il comune di Villamassargia, il cui nome deriva dal latino villa massaius, ovvero paese di massai-agricoltori.



Nel nuorese troviamo il comune di Dorgali, con numerosi siti archeologici, il comune di Orosei, con una storia ricca e con numerose manifestazioni che seguono spesso un profilo in cui il carattere religioso viene integrato dagli aspetti profani della festa, senza mai distaccarsi dalle profonde radici immerse nella tradizione.
Nella seconda nuova provincia costituita, Ogliastra, si registra la presenza di un solo comune Città dell’Olio, Ilbono, circondato da un paesaggio riccamente coltivato a vigneti ed uliveti.

Nella provincia di Oristano 4 sono i soci. Accanto alla Camera di Commercio di Oristano troviamo il comune di Cabras, il cui prodotto tipico è la bottarga, uova di muggine essiccate e salate che vengono commercializzate in tutta Italia, il comune di Paulilatino, famoso per i numerosi siti archeologici disseminati nel suo territorio e in particolare per il sito di Santa Cristina, in cui si trova un pozzo sacro (IX-VIII sec. a.C.) di inestimabile valore archeologico, e Seneghe, che presenta un’economia fortemente pastorale e al contempo agricola, le cui principali colture sono l’olivo, la vite e le foraggiere.

Unico socio della provincia di Olbia-Tempio è il comune di Berchidda, ormai famosissima a livello internazionale per la manifestazione "Time in Jazz", curata dall'omonima Associazione, con programmi di contorno durante tutto l'arco dell'anno, ed altre iniziative atte a migliorare lo sviluppo culturale dell'intero territorio e della popolazione.

La provincia di Sassari è la più rappresentata all’interno dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, con 7 comuni soci, tra i quali la Camera di Commercio di Sassari e il Comune di Sassari, il cui centro urbano circondato da coltivazioni ortive, oliveti e boschi.




Nonostante la vicinanza alla città di Sassari, Usini, altro socio della provincia, è riuscita a conservare i suoi tratti distintivi: i suoi abitanti sono proficuamente impegnati nella valorizzazione delle tradizioni, delle pratiche e dei saperi locali.
Si aggiungono poi Uri, Alghero, conosciuta anche come Barceloneta, la piccola Barcellona, dal momento che la città ha infatti conservato l'uso della lingua catalana e Ittiri, famosa per la fiorente produzione agroalimentare - carciofi, olio, dolci, miele, pane, salumi, formaggi - e artigianale - lavorazione del ferro e produzione di tappeti e ricami.
Sennori è invece circondato da campagne fertili ricche di oliveti, frutteti e vigne che sono la fonte primaria dell'economia sennorese e da cui si ottengono ottime produzioni di vino ed di olio d'oliva.



Nell’ultima neonata provincia del Medio Campidano troviamo ne 4 soci dell’Associazione: il Comune di Gesturi, sul cui territorio la vite è l'ulivo sono stati coltivati da tempi antichissimi e oggi il vino e l'olio prodotto a Gesturi risultano essere di ottima qualità.
Per quanto riguarda il comune di Gonnosfanadiga, invece, bisogna ricordare che le sue produzioni di eccellenza sono quelle olivicole, olio e olive da mensa della cultivar Nera di Gonnos, il pane tipico e l'artigianato dolciario, carni e insaccati derivati dal diffuso allevamento di ovicaprini e suini e per finire il miele.
Chiudono la carrellata sui soci sardi il comune di Serrenti, caratterizzato da un paesaggio di macchia mediterranea, e quello di Villacidro, che rappresenta uno degli esempi più significativi di adattamento di un abitato alla morfologia dei luoghi.