Articoli
Più rispetto per Guido Bertolaso
Dopo tutto ciò che è stato scritto e detto, il lavoro di tutta una vita, di un grande professionista, è stato irrimediabilmente compromesso senza alcuna possibilità di essere risarcito. Le riflessioni di Mena Aloia, ex terremotata in Molise
20 febbraio 2010 | Mena Aloia
In questa nostra bella Italia piena di contraddizioni, non riusciamo proprio a proteggere le nostre eccellenze.
Non sappiamo proteggere né i nostri prodotti, né il nostro territorio, né i nostri uomini migliori.
Guido Bertolaso è uno di questi uomini che meritava più rispetto.
E dico meritava perché ormai, dopo tutto ciò che è stato scritto e detto, il lavoro di tutta una vita di un grande professionista è stato irrimediabilmente compromesso senza alcuna possibilità di essere risarcito.
I colpevoli ci sono e sono tutti quelli che, con arroganza, sfruttano una legittima e doverosa indagine della magistratura, ma nessuno di loro può essere chiamato a pagare per le proprie dichiarazioni in nome di una libertà che assume sempre più la forma di una confusa anarchia.
Lâarroganza è forse diventata la vera italianità dei nostri giorni?
Arroganti sono i politici quando mentono sapendo di mentire forti della loro acquisita condizione di privilegiati.
Arroganti sono i giornalisti quando non informano, ma âvendonoâ notizie costruite.
Arroganti sono anche quegli imprenditori che riconoscono nella furbizia la loro migliore arma commerciale.
Allâinizio, quando sono uscite le prime indiscrezioni sulle indagini della magistratura che coinvolgevano Guido Bertolaso, volevo sapere, volevo capire.
Da âterremotataâ del 2002 non sono rimasta, purtroppo, stupita di tanta corruzione che emergeva, ma, sempre da âterremotataâ del 2002 non potevo accettare che in unâindagine così seria il nome di Bertolaso venisse fuori per dei presunti massaggi non meglio specificati.
Bertolaso, nella mia memoria, in un ricordo personalissimo, di quelli che si fa fatica a condividere con altri, è stato lâuomo che con il suo sguardo serio e nello stesso tempo sereno mi ha ridato delle certezze che il terremoto del 31 ottobre in Molise mi aveva tolto.
Un uomo capace, finalmente un uomo capace a cui sono stati affidati degli strumenti che lui ha saputo usare e sfruttare al meglio.
E se, durante il suo operato, degli errori sono sati commessi è la magistratura che deve indagare, ma dovrebbe farlo in silenzio.
Le intercettazioni non possono essere prove certe solo nel tribunale mediatico che prontamente si allestisce ed in cui chiunque può diventare avvocato difensore o accusatore ed in cui chiunque può ritrovarsi imputato.
Ed allora non conta più ciò che di buono si è fatto, non conta più il lavoro di una vita, ma conta solo se e perché ci si è incontrato una massaggiatrice.
Il paradosso è che sembrano quasi delle brave ed oneste persone coloro che con la corruzione sono diventati imprenditori o politici.