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Tecnologie per l’olivicoltura e per l’olio

Uno dei tre cataloghi del Simei-Enovitis 2009 è interamente dedicato al mondo dell'olivo e dell'olio: contiene un saggio che offre una visione d'insieme circa le problematiche più attuali del settore

09 gennaio 2010 | T N



Esistono forse cataloghi di manifestazioni fieristiche che si possano leggere con grande attenzione, fino addirittura a conservarli anche quando l’elenco delle aziende partecipanti alla fiera si fa vecchio ed è da sostituire con uno più aggiornato? Sì, esistono, e si tratta – è il caso di dire – di un’invenzione davvero originale e inconsueta, nata in seno a due eventi di carattere internazionale, il Simei ed Enovitis, due noti saloni espositivi che concernono le macchine per l’enologia e l’imbottigliamento, nonché tutto ciò che attiene alla viticoltura e alla olivicoltura. Una rivoluzione nel modo di comunicare con gli operatori, questa, su cui evidentemte aveva senso puntare, visto che quest’anno peraltro si ripropone il catalogo 2009 con il titolo Tecnologie per l’olivicoltura e per l’olio, edito dall’Unione italiana vini.

Si tratta della seconda volta di questo catalogo, per l’esattezza; ma lo storico salone è stato ideato nel lontano 1963, allargandosi in modo più circoscritto al mondo dell’olio a partire dal 2007, con propri spazi, anche in ragione dell’importanza che il settore olivicolo e oleario sta sempre più assumendo in quest’ultimo periodo.
Un’operazione felice e ben riuscita, quella del catalogo da leggere, sia per i contenuti di pensiero, sia perché come tutti i cataloghi è possibile prendere visione nel contempo delle aziende espositrici.

Il lettore potrà così aprire lo sguardo alle problematiche più attuali, offrendo una dettagliata panoramica sul comparto. Il titolo del saggio contenuto nel catalogo è “L’extra vergine che verrà guarda all’universo mondo”, a firma di Luigi Caricato.

Cosa si ricava alla fine dal testo? Che se da una parte crescono i consumi di oli di oliva nel mondo, dall’altra i margini di guadagno per le aziende si riducono sempre più. Troppe le insidie e le anomalie irrisolte, ma la strada per uscire dal guado è delineata: occorre investire in tecnologia e puntare a una qualità del prodotto da proporre al mercato a prezzi il più possibile contenuti e competitivi. Non basta produrre la qualità, bisogna farlo al prezzo più basso possibile: è la dura legge del mercato. E’ una grande sfida, certo, ma tutti sono chiamati a fare la propria parte.