Articoli
I vigneti del Soave come sfondo. Terminate le riprese del film "Letters to Juliet"
Dal Castello alle vigne fino al vino, saranno molti gli scorci del noto borgo medievale del veronese. Tanti simboli di un mondo enoico che saranno ben presto individuabili sul grande schermo a partire dal maggio del prossimo anno
18 luglio 2009 | C. S.
Si sono concluse nella tarda serata di ieri a Soave le riprese del film Letters to Juliet, la produzione cinematografica americana (Summit Entertainment di Santa Monica), diretta dal regista Gary Winick, scritta dal candidato allâOscar Josè Rivera e Tim Sullivan, con gli attori Gael Garcia Bernal (âI diari della motociclettaâ) e Amanda Seyfried ( âMamma mia!â), Vanessa Redgrave, Franco Nero, Luisa Ranieri.
Per un giorno lâantico borgo medievale di Soave si è trasformato in un set cinematografico hollywoodiano grazie alla presenza degli attori al cui seguito hanno operato oltre 160 persone tra location manager, tecnici, responsabili di produzione, regia ed aiuto regia, e personale di assistenza.
Dallo scorso sabato più di venti di tir hanno sostato nei differenti parcheggi, predisposti dallâamministrazione comunale, in quello che si è trasformato in un vero e proprio âquartiere cinematograficoâ in cui tutti parlavano solo inglese . Nel campo base di fronte a Borgo Rocca Sveva le attività di preparazione sono iniziate in piena notte, tra domenica e lunedì, giorno previsto per le riprese.
Quattro i ciak effettuati in altrettanti differenti punti della denominazione: il primo a Castelcerino, particolarmente suggestivo e rappresentativo perchè da lì si può osservare lâintera vallata di Soave con lâinconfondibile castello che si staglia allâorizzonte; il secondo a Borgo Rocca Sveva, centro dâeccellenza di Cantina di Soave, dove i protagonisti degustano e apprezzano il vino Soave, guidati da un enologo; il terzo in Piazza Antenna e allâEnoteca Al Drago, dove numerosi cittadini di Soave hanno lavorato come comparse simulando comuni paesani intenti nel gioco degli scacchi; il quarto nei vigneti vicini al castello di Soave dove i protagonisti camminano tra le vigne, ammaliati dal paesaggio, mentre lâenologo spiega loro che quellâuva, la Garganega, genererà il nobile vino Soave, simbolo di Verona e degli innamorati.
«Un grande ritorno di immagine senza dubbio â ha commentato Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio di Soave â dal momento che a maggio del prossimo anno questo film, a partire dagli Stati Uniti, verrà distribuito e visto da milioni di persone in tutto il mondo».
Forte la collaborazione tra il Consorzio di Soave e le istituzioni locali per fornire il massimo supporto alle riprese. Particolarmente soddisfatto il sindaco di Soave Lino Gambaretto che a fronte di questa âinvasione di mezzi pacificaâ ha sempre visto una grande opportunità per la cittadina di Soave, convinto «che il cinema oggi sia probabilmente il miglior strumento promozionale che esiste, dal momento che chi va a vedere un film è perchè prima lo ha consapevolmente scelto ed è quindi maggiormente attento e ben predisposto a cogliere i messaggi che vengono trasmessi. Nessun disagio quindi, ma massima disponibilità e soprattutto soddisfazione per essere stati scelti come location».
Soave, sia come centro storico che come denominazione, si conferma quindi un set cinematografico naturale, in cui il paesaggio, integro ed incontaminato, è e rimane lâincontrastato protagonista.
Un binomio, quello tra il Soave e il mondo del cinema, lanciato da tempo dal premio cinematografico Soave Ways, teso a sottolineare il valore e la sostanza della soavità della vita.
Fonte: Lucia Vesentini