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Solo il 2% degli incidenti stradali sono dovuti a ubriachezza
Gli ubriachi al volante, secondo dati Aci-Istat, son assai meno di quanto telegiornali e giornali vorrebbero farci credere. Occorre forse una riflessione
18 aprile 2009 | Graziano Alderighi
I sinistri dovuti a guida in stato d'ebbrezza rappresentano una percentuale molto piccola (2,09%) del totale. Infatti su un dato complessivo di 292.746 incidenti automobilistici solo 6.124 sono riconducibili ad abuso di alcol.
Pertanto la campagna mediatica che, ormai da mesi, criminalizza anche il semplice consumo di un bicchiere di vino risulta eccessiva, mettendo a rischio una filiera produttiva, simbolo del Made in Italy.
Questa presa di posizione non vuole assolutamente sottovalutare il rischio della guida sotto l'effetto di bevande alcoliche, ma chiarire che il limite di legge attuale, che fissa il tasso alcolemico nel sangue a 0,5 g/l, rappresenta una valida tutela e garantisce la piena sicurezza sulle strade.
L'allarme sociale delle cosiddette stragi del "sabato sera" è quindi un fenomeno non arginabile a colpi di decreti, ma con una politica di controlli capillari da parte delle forze di polizia, in particolare nei giorni e nelle fasce orarie più sensibili (sabato e domenica, tra la notte e l'alba, ovvero dalle ore 2 alle ore 6).
âInasprire le pene per chi guida in stato di ubriachezza e diminuire il limite a 0,2g/l, è un palliativo e la soluzione a un falso problema che denuncia lâincapacità del legislatore â afferma Adolfo Cappelli, presidente dellâAssociazione utenti auto â di trovare un rimedio per arginare e ridurre entro il 2010 del 40% la sinistrosità , come ci chiede lâEuropa.â
Sandro Bottega, titolare di Distilleria Bottega sostiene: "Nella nostra cultura di paese mediterraneo il bicchiere di vino ai pasti o il distillato in conclusione rappresentano una tradizione consolidata che integra e rende piacevole la stessa alimentazione.
Il limite attuale di legge, severo al punto giusto, stabilisce un limite corretto che consente di mettersi alla guida in sicurezza. Una riduzione a 0,2 g/l o allo zero assoluto avrebbe come unica conseguenza di azzoppare il piacere di un pranzo o di una cena al ristorante. Al contrario per i "professionisti dello sballo" che si muovono dai locali alle prime luci dell'alba, dopo aver mescolato per tutta la notte alcol, droga ed energy drink, non cambierebbe nulla in quanto il loro tasso alcolemico è in ogni caso almeno doppio o triplo rispetto a quello consentito".