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Dopo la Francia, anche il Brasile protegge i nostri terroristi

Insomma, la morale è questa: essere terroristi e assassini conviene. Il pluriomicida Cesare Battisti continua a farla franca

17 gennaio 2009 | T N

Matita blu per francia e brasile.

Si può capire tutto, ma che altri paesi si immischino in affari italiani è veramente grave: sul piano morale è indegno.

Matita rossa alle Istituzioni italiane, finché non reagiranno in maniera dura. E visto che per ora ci sono solo dichiarazioni di sconcerto ma nessuna azione concreta contro il brasile, allora imprechiamo noi, dal momento che è l'unica soluzione che ci è rimasta.
E se ai familiari delle vittime nessuno ci ci pensa, dove va a finire il senso di giustizia?

Ora, non se ne fa una questione di appartenenza ideologica, anche se sappiamo bene che l'ideologia in questo caso fa la sua parte. Perché Cesare Battisti ha in Italia dei forti sostenitori, e si scrivono perfino dei libri a suo favore, contro l'evidenza dei fatti. Quindi, con ciò abbiamo dato l'esatta percezione di cosa ci sia dietro a certe scelte: pura ideologia.

Intanto il il ministro brasiliano della giustizia (?) Tarso Genro ha dichiarato, offendendo l'onorabilità del nostro Paese, che "è tradizione del brasile considerare di concedere lo status di rifugiato politico ogni volta che riteniamo che esiste un fondato timore di persecuzione politica contro un cittadino".
Ma certo, in Italia noi siamo persecutori, addirittura!


Cesare Battisti? Che nome infelice, di fronte al vero Cesare Battisti.
Il terrorista e il patriota.