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Il rosso e il nero, legati dall'arroganza

Bacchettate a D'Alema e Fini. Il primo da' fuori di testa, il secondo la testa l'affonda in acque vietate

25 ottobre 2008 | T N

L'esempio del potere che scivola maldestramente.

Il rosso Massimo D'Alema è perfino sgradevole, più del suo essere congenitamente antipatico. Da' dell'energumeno tascabile al ministro Brunetta. Ma - santo il cielo! - possibile che nessuno gli abbia mai insegnato non diciamo il rispetto dell'avversario, ch'è forse chiedere troppo da persone fortemente inclini al potere, ma almeno l'osservanza delle più elementari regole di convivenza? Come si permette di insultare una persona facendo leva sulla sua bassa statura? E' ridicolo. E questa sarebbe la levatura di un aspirante premier? Ma si vergogni! Matita blu perenne.

Il nero Gianfranco Fini ha l'aria di chi è arrivato ai massimi vertici e si comporta come gli pare e piace, tanto è al potere e a decidere è lui. Quest'estate era già scoppiata la polemica per via dei sommozzatori che dovevano vigilare sulla sua incolumità, a spese degli italiani, nonostante le sue fossero pure immersioni per soddisfare il piacere personale, poi ora, a distanza, trapela la notizia di una multa, già pagata, di 412 euro. 206 euro per il presidente della Camera e 206 per la compagna. I due si erano immersi lo scorso agosto nelle acque vietate intorno alla costa dei Grottoni, una riserva marina dell'isola di Giannutri. Ma guardate un po' come va il mondo! E i buoni esempi di chi riveste un ruolo istituzionale? Pensate sia serio un simile atteggiamento di pura arroganza? Matita rossa perenne per il nero Fini. E ben gli sta.