Articoli
Perché fare da sponda all'agroalimentare francese? Stop a cibi e bevande d'Oltralpe
A un gesto irriverente si deve rispondere in modo determinato e fermo. Sciopero delle notizie per contestare l'offesa di Nicolas Sarkozy all'Italia sul caso Petrella
18 ottobre 2008 | T N
Matita blu, ble e blu per il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy
Riceviamo tanti comunicati stampa da parte di enti, gruppi o istituzioni francesi, tra cui Sopexa. Li abbiamo sempre presi in considerazione, rispettando il lavoro altrui e sostenendone la passione, la professionalità e l'impegno con cui i cugini d'Oltralpe si sono da sempre contraddistinti. Ma ora, tuttavia, una riflessione viene spontanea: perché essere generosi verso un Paese che non merita alcuna considerazione?
Già , non so se abbia più alcun senso diffondere notizie a favore dell'agroalimentare francese, soprattutto quando con un atteggiamento spregiudicato, disgustoso e riprovevole Sarkozy si permette di interferire con l'Italia, come ha fatto nel caso della brigatista Marina Petrella, condannata per omicidio plurimo e non per cosette da nulla.
Dopo le gravi responsabilità storiche della Francia, con l'appoggio indiretto al terrorismo italiano da parte di Mitterand, non capisco come si possa ancora insistere su questo piano irriguardoso e vile nei confronti delle vittime del terrorismo, pur a tanti anni di distanza.
Sul caso Petrella si può anche discutere, la stesa grazia può essere un'ipotesi praticabile, ma è aberrante che un presidente di una repubblica (e non di un circolo di scacchi o di una bocciofila) si permetta di insultare un Paese democratico, con tutto il suo popolo, negando l'estradizione per ragioni umanitarie a una terrorista omicida, la Petrella, con un'assurda e beffarda motivazione.
Le ragioni umanitarie! Perché, in Italia forse non si è in grado di rispettare le persone e di tenere in considerazione di conseguenza i valori umanitari?
Ebbene, a volte occorre prendere delle posizioni poco gradevoli. Noi amiamo la Francia e la sua gente, però non accettiamo le offese di nessuno. Un conto è lo scemo del villaggio che ingiuria il malcapitato passante, altro conto sono le offfese di un capo dello stato. Da questo momento in avanti, perciò, se non riceveremo pubbliche scuse, non daremo più spazio a nessun comunicato che provenga da un paese ostile e irriverente come si sta dimostrano di essere da tempo la Francia!
Non cambierà nulla, è evidente. Che "Teatro Naturale" opponga un simile rifiuto può anche far ridere, ma non è nemmeno nostra intenzione spingere ad azioni di boicottaggio. Crediamo anzi che simili iniziative siano piuttosto stupide e insensate, perché colpiscono persone per bene, serie, oneste, che lavorano in silenzio e che non c'entrano nulla con le decisioni prese da politici che devono solo compiacere la propria parte ideologica e i propri referenti.
Continueremo ad amare la Francia nonostante i suoi pessimi rappresentanti, continueremo ad accogliere i francesi che desidereranno avere spazio da noi, ma opporremo un rifiuto netto a chi si presenta, direttamente o indirettanmente. attraverso voci istituzionali.
Pensando alla balorda motivazione di Sarkozy, sul caso Petrella, forse i fischi alla marsigliese da parte dei tifosi tunisini nel corso di una partita di calcio che si è giocata lo scorso 15 ottobre - seppure gesto incivile e inqualificabile - sono la giusta moneta per fronteggiare l'arroganza delle istituzioni francesi.
L'atteggiamento di Sarkozy non è meno deprecabile dei fischi all'inno. Il rispetto deve essere reciproco.