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"Un Paese diverso"? Sì, ma con intellettuali liberi
Film contro libro. Il regista Silvio Soldini arruolato dalla Lega delle Cooperative per replicare alle dure critiche mosse dal signor Esselunga
13 settembre 2008 | T N
Quando Bernardo Caprotti, il signor Esselunga, pubblicò lo scorso anno da Marsilio il libro Falce e carrello. Le mani sulla spesa degli italiani, non poteva certo immaginare che da lì a breve un noto regista, autore di pellicole del calibro di "Pane e tulipani" o "Agata e la tempesta", accettasse un lavoro commissionato dalla Lega delle Cooperative per rispondere alle critiche, piuttosto severe, contenute nel libro-denuncia.
Quel libro è diventato un best-seller, anche perché da un uomo tutto d'un pezzo, così austero e riservato come Caprotti, un'uscita spiazzante del genere non la si poteva certo prevedere. Eppure, all'età di 81 anni, Caprotti, che non è certo uno scrittore, ha deciso di scrivere e raccontare ciò che ha dovuto subire dalle Coop.
Ai nostri lettori consigliamo di leggere il libro di Caprotti, senza dubbio coraggioso, e di vedere, tuttavia, anche il film di Silvio Soldini, un film-documentario ch'è stato presentato tra l'altro in anteprima alla Mostra del cinema di Venezia.
Non vogliamo qui prendere le parti di Esselunga o delle Coop, ognuno decida per sé - con la propria testa più che con il cuore, sarebbe meglio.
Passsiamo alla matita di segno rosso&blu.
Ma come? Al giorno d'oggi dobbiamo ancora assistere al vecchio rito che vede gli intellettuali debitori delle ideologie, pronti al primo fischio a dire "eccomi, per la nobile Causa io sono pronto"?
Matita rossa, dunque, per Soldini Silvio
E poi, per concludere, con tutta franchezza: ma il grando capo della Lega delle Cooperative non poteva far tutto da solo, come ha fatto Caprotti? Perché questa storia del film. Tira troppo aria di ottimismo, in quella pelllicola. Meglio diffidare.
Matita blu, dunque, per la Coop.
La Coop sei tu? No, grazie.