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LA FILIERA OLIO DI OLIVA SECONDO I RILIEVI DELL’ISMEA
Sono tre le pubblicazioni che l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare
dedica al comparto. In evidenza le dinamiche economiche, le potenzialità e le recenti tendenze registrate
04 ottobre 2003 | T N
Nel corso del 2003 l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare si è attivamente impegnato nel favorire la conoscenza delle evoluzioni del comparto olio di oliva alla luce delle nuove analisi economiche.
Il classico volume della Filiera olio di oliva Ismea (pp.224, € 25,82), nell’edizione di quest’anno offre un quadro inequivocabile, circa le recenti tendenze registrate.
La produzione mondiale nel corso della campagna 2001-2002, stimata a un livello pari a circa 2,78 milioni di tonnellate, segna un + 13,5 per cento netto, rispetto alla media delle quattro precedenti annate. Ma anche i consumi sono risultati in crescita, attestandosi a circa 2,55 milioni di tonnellate, con un + 3,8 per cento rispetto al periodo precedente.
Sono gli scambi internazionali, invece, ad aver subito un calo del – 15/20 per cento, a motivo della maggiore produzione d’olio da parte dei paesi Ue.
Così, è a partire dal quadro internazionale che prende le mosse il volume, brillantemente curato anche in questa edizione da Roberto D’Auria, con il coordinamento tecnico di Stefania Dato e la redazione di Maria Faccendola, Valentina Porrello e dello stesso curatore.
Nel testo si considerano di volta in volta le potenzialità espansive dei consumi, le dinamiche dei mercati al consumo non tradizionali, l’Organizzazione comune di mercato (Ocm), quindi l’andamento delle attestazioni di specificità, con i nuovi riconoscimenti Dop e Igp e un’attenta analisi circa la struttura delle aziende olivicole italiane che producono con metodi biologici.
Altra attenzione viene poi riservata alla fase industriale della filiera, facendo il punto anche sull’evoluzione della tecnologia di trasformazione e della capacità di stoccaggio, con uno sguardo d’insieme sulle principali imprese e sulla situazione competitiva tra i vari marchi.
Nell’ambito di un approfondito studio dei consumi, si considerano gli utilizzi del canale ristorativo tradizionale e si traccia un profilo del consumatore di oli di oliva dalla qualità accertata.
Infine, il volume chiude con l’andamento della bilancia commerciale con l’estero e le tendenze degli scambi, offrendo, a pieno beneficio dei lettori più accorti, una aggiornata appendice normativa e il consueto quadro statistico a supporto degli studi presentati.
Altre due pubblicazioni Ismea, utili da segnalare, sono inoltre il fascicolo Il posizionamento dei prodotti agricoli italiani presso il trade estero. Olio di oliva e, tra i “quaderni di filiera”, Il mercato dell’olio di oliva sfuso in Italia.