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I risultati del progetto “Competitività del sistema olivo in Italia” in un’utile volume

Un progetto triennale, tanto lavoro di ricerca coordinato dal Cra Oli e che ha visto coinvolte diverse Università italiane. Molta attenzione è stata concentrata sulla raccolta ma importanti evidenze sono emerse anche su difesa e potatura

12 aprile 2008 | Alberto Grimelli

Il progetto triennale dal titolo “Competitività del sistema olivo in Italia“ (Com.Si.Ol) è stato approvato e finanziato nel 2004 dal Ministero delle Politiche agricole e ha visto coinvolte le Unità operative del Cra-Oli di Rende (CS), del Dipartimento di scienze agrarie ed ambientali dell’Università di Perugia, del Dipartimento di ortoflorofrutticoltura di Firenze e la collaborazione del Dipartimento di scienze economiche estimative e degli alimenti dell’Università di Perugia.

Un team di lavoro molto ampio che si è dato obiettivi ambiziosi, analizzando le maggiori problematiche legate alla competitività delle olivicolture italiane in modo da “definirne – come ha affermato Nino Iannotta, coordinatore del progetto – i modelli di rinnovamento in modo da permettere al nostro prodotto una maggiore penetrazione e condizioni economiche di stabilità sul mercato internazionale”.

La meccanizzazione della raccolta è stato certamente il tema maggiormente affrontato dal progetto Com.Si.Ol, perché tale operazione colturale è quella maggiormente critica sul piano economico e può produrre i migliori risultati, nel breve medio periodo, per ritrovare un utile aziendale.

Dalle prove è emerso che i vibratori di tronco multidirezionali con intercettatore meccanizzato rappresentano, ancor oggi, nonostante l’introduzioni delle scavallatrici, il sistema più efficiente, anche perché adattabile alla maggior parte delle forme di allevamento e dei sesti d’impianto e perché si riescono ad ottenere efficienze nella raccolta dell’80-90%. Risultati interessanti, conseguiti tanto nell’Italia centrale quanto in quella meridionale. I costi di raccolta sono infatti passati da quasi tre euro a meno di uno.

Occorre tuttavia ricordare che, per ottenere buone efficienze di raccolta, ma soprattutto alte produzioni, è fondamentale operare bene in potatura. Torna in auge il “vecchio” vaso policonico che confrontato con un vaso tradizionale, nel caso di una potatura intensa di rinnovo, ha fornito le migliori performance produttive, probabilmente a causa della sua “funzione di cima” che consente la conservazione di un ottimale equilibrio vegeto produttivo. Interessante anche la ricerca su intensità e periodicità di potatura che esamina anche le differenze esistenti tra le varietà in termini di risposta vegeto produttiva a diversi turni e intensità di potatura.

Considerando inoltre che taluni principi attivi, tra cui il tanto “amato” dimetoato, potrebbero essere pensionati dall’Unione europea, è stata anche esaminata l’influenza di trattamenti con nuove sostanze attive contro Bactrocera Oleae sulla qualità dell’olio.
Infine, con particolare riferimento all’olivicoltura meridionale, afflitta da tempo dalla verticilliosi, è stata studiata l’efficienza dei trattamenti endoterapici nella cura contro Verticillium dahliae.

Tutto questo, e altro, è possibile trovare nel volume “Atti del convegno COM.SI.OL – Competitività del Sistema Olivo in Italia” che può essere richiesto gratuitamente, fino a esaurimento scorte, al Cra Oli:
Centro di ricerca per l’olivicoltura e l’industria olearia (Rende)
C/da Li Rocchi Vermicelli
87036 Rende
Tel: 0984 402000 - Fax: 0984 402099
E-mail: oli@entecra.it