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Tette e culi al vento. In Parlamento
Aida Yespica senza veli? La svolta è finalmente arrivata. L'effetto sorpresa è scioccante per chi ancora cerca di restare aggrappato ai soliti luoghi comuni. Tranquilli, è il nuovo che avanza
23 febbraio 2008 | Luigi Caricato
ALT! QUESTA E’ SATIRA
Ed ecco qui il trabocchetto. Ah, no! Non troverete mica la Yespica davvero nuda, qui, completamente senza veli. No, non sia mai. Non troverete nemmeno l’ombra di un suo capello. Non perché il nudo non ci interessi. Il nudo è gioia e libertà , ma solo quando la nudità è limpida, armoniosa e spettacolare nella sua semplicità e nel suo porsi. Allora sì, diventa anche un riferimento da cui non si può prescindere.
Quando il nudo è solo veicolo di qualcos’altro, quando un nudo è solo fine a se stesso, allora non ci dice più nulla, non racconta più neanche la sua evidenza. La bellezza del corpo, d’altra parte, non si ferma al solo corpo, ma vive e si sostanzia di altro, esprimendosi in mille altri modi, i più impensabili. Così, anche un corpo apparentemente sgraziato o poco attraente, o comunque non corrispondente ai canoni della bellezza in voga al momento, può riuscire benissimo a esprimere un fascino di straordinaria attrazione.
Perché allora il richiamo alla Yespica come specchio per le allodole? Molto semplice, perché Francesco Cossiga, il presidente emerito della Repubblica Italiana, non nuovo a battute di colore, ha definito Silvio Berlusconi un "impresario teatrale". Il perché? E’ presto detto: pare che il leader del neonato Popolo delle liberta voglia candidare proprio la Yespica nella lista dei futuri onorevoli. Davvero una bella pensata, concepita proprio nel segno del nuovo che avanza. Se il richiamo, nel titolo, della Yespica nuda può suscitare curiosità , figuriamoci voti. C’è sempre qualcuno che ci casca. Certi nomi tirano, e quando tirano, tirano di tutto e tutto, anche ciò ch'è entrato in quiescenza. Berlusconi ha forse visto giusto? Lo spirito è il medesimo di qualche tempo fa, quando c’era l’ipotesi, tra l’altro, di nominare senatore a vita Mike Bongiorno...
In tanti a lamentarsi, com’era prevedibile. Io non milito nel Popolo delle Libertà , dichiara spassoso e gaudente Francesco Cossiga. Eppure è stato sommerso da numerose telefonate di berlusconiani che protestavano per la candidatura della Yespica. Al che, il Senatore a vita non si è lasciato certo sfuggire una simile occasione per sfornare una delle sue taglienti battute: “Silvio Berlusconi è anzitutto un grande impresario teatrale che crede che la bella apparenza conti anche elettoralmente: basta dare uno sguardo agli elementi femminili del suo gruppoâ€. E non finisce qui: "La signora Yespica – aggiunge - è da lungo tempo una delle sue più care amicheâ€. Berlusconi, notoriamente, “ne apprezza molto le doti di intelligenza, nonché quelle artistiche: l'avvenenza delle donne, come è noto, non lo ha mai interessato†incalza divertito Cossiga.
Una destra maldestra e una sinistra sinistra. C’è poco da ridere, non è che la situazione attuale sia così beneaugurante. Se da una parte la destra si dimostra maldestra e in certi casi persino puerile, la sinistra è sicuramente sinistra nelle sue manifestazioni di insensatezza. Insomma, il tanto agognato nuovo ancora non compare all’orizzonte. Prepariamoci dunque al peggio, e all’arretramento continuo e inarrestabile. Un esempio di una sinistra “sinistra� Ve ne sono tanti, per carità , ed è profondamente ingiusto non citare tutti i casi più eclatanti, ma, permettetemi di assegnare almeno la palma del peggiore e più sconclusionato tra i governanti a Renato Soru, della Regione Sardegna. Davvero un’icona magnifica di quanto di più assurdo si possa concepire. Certi soggetti credono che si possa agire inventandosi tassazioni assurde, fuori da ogni logica. Per fortuna che vi sono delle tutele democratiche, che in qualche modo frenano ogni possibile deriva. Bene ha fatto dunque la Corte Costituzionale nel dichiarare illegittime le cosiddette tasse sul lusso, introdotte con le leggi regionali della Sardegna del 2006 e del 2007. Questa mania di tassare in maniera indiscriminata è nel Dna di taluni, come se il cittadino debba essere punito di qualcosa, colpevole anche di possedere una seconda casa, non importa se frutto questa di sacrifici onesti e non di privilegi cui i politici sono invece i naturali destinatari. Non solo, la cosa più grave (la colpa primigenia) è che la seconda casa possa appartenere a qualcuno che in Sardegna non ci è neppure nato: un'offesa, una grave offesa (UH! UH! ma come si permette lei, del Continente, a mettere piede nella miiiiaaa terraaaa! UH! UH! Vada via! Viaaa. UH! UH!)...
Ultima annuncio: siamo salvi. Tempestiva smentita, nel giro di poche ore, di Aida Yespica: non si candida, non può d'altra parte candidarsi: è una cittadina venezuelana. Ora però a chi tocca?
Già si profila il nome di Angela Sozio, del Grande Fratello 3. Insomma, il nuovo che avanza porterà tette e culi al vento, in Parlamento.