Articoli

DEMOCRAZIA E CONTADINI IN ITALIA NEL XX SECOLO. ANCHE LA GENTE DEI CAMPI HA RICOPERTO UN RUOLO DI PRIMO PIANO

Un'opera collettanea in due volumi, per le edizioni Robin, offre uno sguardo d'insieme su ciò che eravamo nel secolo scorso. Cosa emerge? Che prima di sprofondare nell'irrilevanza dei nostri anni, il più antico ceto della Storia ha contribuito alla trasformazione delle strutture profonde della società italiana e dei suoi ordinamenti

21 ottobre 2006 | Alfonso Pascale

Nello scorso mese di settembre, Robin Edizioni (link esterno) ha pubblicato Democrazia e contadini in Italia nel XX secolo. Il ruolo dei contadini nella formazione dell'Italia contemporanea.
Si tratta di un'opera collettanea in due volumi che offre ampi squarci e frammenti di una grande storia non ancora raccontata; un primo contributo volto a dare forma e dignità storiografica a quella che rimane ancora una grande idea politica e civile, secondo la quale i contadini italiani hanno contribuito in maniera decisiva al radicamento della democrazia nel nostro Paese.

Ecco l'indice dell'opera:

Vol. I
Prefazione di Piero Bevilacqua

IL LUNGO OTTOCENTO

I contadini e il Risorgimento
di Franco Della Peruta

Mezzadri e democrazia
di Giovanni Contini

Le lotte contadine in Sicilia tra Ottocento e Novecento
di Giovanna Canciullo

IL SECOLO BREVE

Le organizzazioni contadine
di Attilio Esposto

Il riscatto della colonia migliorataria
di Angelo Compagnoni

La cooperazione in Sicilia. Una solida realtà
di Luciana Caminiti

Il movimento contadino in Sardegna: alleanze e solitudini
di Maria Concetta Dentoni


Vol. II

Società rurale e Resistenza
di Oddino Bo

Riforma Agraria, Democrazia Cristiana e Piano Marshall (1948-50)
di Emanuele Bernardi

Il '68 delle campagne
di Alfonso Pascale

La previdenza per i coltivatori in Italia
di Gennaro Onesti

La politica agraria nella comunità economica europea
di Francesco Serra Caracciolo

Quando la produzione contadina diventa maggioritaria
di Corrado Barberis

CONTADINI IN IDEA

Contadini e democrazia
di Luigi M. Lombardi Satriani

Mondo agrario e cinema neorealista
di Fabio Fontana

Cinema e mondo contadino
di Elio Testoni

Le interviste a Carlo Lizzani e Francesco Rosi
di Elio Testoni e Marina Marcellini



Ecco invece uno stralcio dalla prefazione di Piero Bevilacqua:

L'insieme di scritti che compongono questo libro nasce originariamente da un'idea di Attilio Esposto, presente qui, in veste di autore, con un lungo saggio sulle organizzazioni contadine italiane.

Militante comunista (nell'organizzazione clandestina) dal 1942 e dirigente del Pci fin dall'immediato dopoguerra, collaboratore di Ruggero Grieco e di Emilio Sereni, dirigente dell'Alleanza Contadini, segretario per 20 anni (1972-92) dell'Istituto Alcide Cervi è la più prestigiosa istituzione italiana per lo studio delle campagne e del mondo contadino.

Esposto ha maturato nei tanti anni della sua attività di militante e di organizzatore culturale una convinzione di fondo, che è al tempo stesso un'importante tesi storiografia sull'Italia contemporanea: i contadini italiani, con le loro rivendicazioni e le loro lotte, la loro cultura, le loro organizzazioni, il loro comportamento elettorale, hanno contribuito in maniera decisiva al radicamento della democrazia nel nostro Paese. Senza il loro apporto l'antico regime che ha dominato così a lungo nelle nostre campagne, con tutte le connesse articolazioni di potere diffuse nella società, con molta più difficoltà sarebbe stato sradicato e spazzato via.

Quella di Esposto è una tesi tutt'altro che scontata, anche tra gli addetti ai lavori, cioè tra gli storici. In ambito storiografico allorché in Italia si evoca il concetto di democrazia il pensiero degli studiosi è dominato dai canoni frusti e superficiali del tipo di storia politica ancora oggi da noi prevalente, corre al ruolo dei grandi leader, delle istituzioni, dei partiti, delle battaglie politiche.

In realtà la tesi proposta da Attilio Esposto rappresenta una grande sfida storiografica, oltre che altamente civile. Perché essa chiede di ricostruire una grande storia collettiva, economica, sociale, politica, giuridica, culturale lungo il corso di un intero secolo. Non è un'impresa da poco. Non si tratta di una mera storia delle idee, per ripercorrere la strada compiuta dal concetto di democrazia, e neppure di una storia di carattere giuridico-istituzionale, come, peraltro, non ne mancano. Il compito a cui si è chiamati è quello di ricostruire una vicenda secolare di conflitti, di mutamenti sociali, di acquisizioni normative, attraverso cui il più antico ceto della Storia, prima di sprofondare nell'irrilevanza dei nostri anni, ha contribuito alla trasformazione delle strutture profonde della società italiana e dei suoi ordinamenti.

Ed è un compito naturalmente non esauribile in un singolo libro cui la ricerca storica non potrà sottrarsi quando i suoi orizzonti civili saranno meno condizionati dalla miseria morale che domina la scena pubblica italiana del nostro tempo.

La raccolta di saggi ospitati nel presente libro costituisce dunque un primo tentativo di dare forma storiografica a questa tesi di natura squisitamente
politica.




AA.VV., Democrazia e contadini in Italia nel XX secolo. Il ruolo dei contadini nella formazione dell'Italia contemporanea, a cura di Attilio Esposto, con prefazione di Piero Bevilacqua, Robin Edizioni 2006, 2 voll., pp. 672; in cofanetto, euro 30