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LA PESCHICOLTURA MERIDIONALE A CONVEGNO
Pubblicati gli atti degli incontri di settembre a Campobello di Licata e Agrigento. Molti gli interventi, a testimonianza che il settore è particolarmente dinamico e avanzato
22 novembre 2003 | R. T., R. T.
A fronte della continua crescita della peschicoltura meridionale incontri per presentare i risultati della ricerca italiana e dibattere in merito alle specificità di questo nuovo areale di coltivazione sono diventati indispensabili. Per questa ragione la Società Orticola Italiana ha avviato nel 1995 cicli di convegno, con cadenza biennale, da tenere nelle regioni meridionali.
Come ricordato dal Prof. Fideghelli, presidente del Comitato Scientifico, la scelta di Agrigento come sede del IV convegno nazionale sulla peschicoltura meridionale risulta particolarmente indovinata perché la Sicilia ha compiuto progressi enormi e si è evoluta molto negli ultimi anni, sia per aver saputo individuare uno spazio commerciale importante nella parte finale della stagione, puntando su una tecnica colturale aggiornata e un gruppo di cultivar collaudate e ben conosciute sui mercati nazionali ed internazionali, sia per aver saputo valorizzare antiche varietà locali che danno un contributo positivo allâeconomia del territorio.
Gli atti di questo incontro particolarmente vitale, contemplano la presenza di ben 50 interventi afferenti a 30 istituzioni universitarie, degli istituti sperimentali del Mipaf, del Cnr e molti altri.
Gli argomenti spaziano da tecniche agronomiche, scelta delle cultivar e dei portainnesti, indici di maturazione e di qualità e controllo fitosanitario delle principali avversità .
Particolarmente interessante il lavoro del Prof. Caruso et al in merito alle tipologie dâimpianto per la peschicoltura intensiva dellâItalia meridionale. Attualmente la peschicoltura meridionale si basa ancora sul vaso classico, compatibile con impianti a bassa densità , tuttavia si sta assistendo a un progressivo impianto di colture ad alta densità che contribuiscono a valorizzare le potenzialità agronomiche complessive di alcuni comprensori frutticoli del Sud. Tra queste, gli impianti a Y trasversale, che prevedono densità di piantagione almeno doppie rispetto al vaso, costituiscono una delle maggiori innovazioni. Gli alti costi delle strutture e lâesigenza della costante assistenza di tecnici altamente qualificati escludono le piccole aziende che potrebbero trarre vantaggi dallâelevata produttività di detti impianti.
Degni di nota gli interventi di Di Vaio e Ritieni sugli indici di maturazione e qualità del pesco e di Travedi e Pollini in merito alla difesa integrata e biologica dagli insetti del pesco nellâItalia meridionale.
Tuttavia anche i numerosi poster di docenti e studiosi, oltre a fornire un quadro dello stato della ricerca italiana, offrono agli operatori numerosi spunti innovativi da cui poter trarre vantaggio anche nella gestione quotidiana del pescheto.
Per informazioni e lâacquisto degli atti rivolgersi a:
Dipartimento di Coltivazioni Arboree â Università di Palermo
Viale delle Scienze 11
90128 Palermo
Tel. 091423398 Fax 0916521098
Email: arbor@unipa.it