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IL 2 OTTOBRE SI FESTEGGERANNO I NONNI. SARA’ UN’OCCASIONE BUONA PER RINGRAZIARLI UFFICIALMENTE

Sembrano non aver mai fretta e concorrono spesso a viziare e coccolare i nipoti. Sono teneri, è vero, ma anche intransigenti. Meno pantofolai di un tempo e ben più dinamici. La loro presenza è oggi più assidua

30 luglio 2005 | Ada Fichera

Tra le varie ricorrenze annuali, obiettivamente a metà strada tra il commerciale e il sentimentale, da quest’anno possiamo annoverare una festa in più. Infatti, anche i nonni possono adesso vantarsi di avere un giorno a loro dedicato, fissato per il 2 ottobre.

Del resto, perché non inserire ufficialmente la “festa dei nonni”? Dopo quella della mamma e del papà, ci sembra davvero giusto, all’insegna di una par condicio familiare, festeggiare i nonni.
Sono, del resto, parte importante della famiglia, colonna portante di un’unione familiare sempre più difficile da mantenere.

Tra impegni di lavoro delle mamme e dei papà, i ragazzi passano oggi un maggiore tempo con i nonni. Sarà dunque bello festeggiare chi ci ha raccontato le fiabe, chi narrandoci alcuni aneddoti del suo passato ci ha fatto ridere e nel contempo ci ha anche insegnato qualcosa. Si potrebbe stare ore ad ascoltarli quando narrano episodi buffi ma anche drammatici, è come tuffarsi, in un viaggio all’indietro nel tempo, nel loro mondo così diverso. E questo accade, non solo, per la loro bravura nel saper narrare tanto le fiabe, quando siamo piccoli, quanto la storia vera, quando cresciamo; ma anche perché non hanno mai fretta e non sono presi da mille impegni, ma sono sempre disposti e pronti ad ascoltarci.
Qualche volta ci viziano, qualche volta ci coccolano, con quella dolcezza e quella dedizione che mai, davvero mai, potremmo cancellare.
E da parte loro sono tanti anche i sacrifici, che spesso durano anni, ma hanno la capacità di non dare a vedere la loro fatica, anzi sono quasi felici di stancarsi per noi, se poi si rendono conto che anche noi siamo felici.

Forse è proprio questa la loro vera grandezza: l’esser contenti di averci reso sereni, di aver potuto godere insieme a loro.
Teneri ma anche intransigenti nell’indicarci la strada migliore, nel volerci condurre verso il giusto quando si rendono conto che stiamo sbagliando.

I nonni italiani sono tutti un po’ così come li abbiamo descritti, e inoltre, di frequente, molto più all’avanguardia di un tempo, come ci ha illustrato uno studio condotto da “Eta Meta Research” su un campione di 130 bambini dai 6 agli 11 anni.
Poco pantofolai e sempre più dinamici. Sono gli 8 milioni di nonni italiani, che in maniera stabile accudiscono i nipoti durante l’assenza del 55 % delle mamme lavoratrici. È il nuovo modello di “nonno sprint” che emerge da tale studio. Visti con gli occhi dei nipoti, i nonni sono dei “compagni di gioco” (67%), degli “amici” (61%) ai quali si può “raccontare tutto” (54%). Solo l’11% li descrive “seduti senza fare niente” e il 22% li definisce “brontoloni”.

Cosa affascina di più dei nonni? A questa domanda gli intervistati hanno così risposto: “il fatto di avere qualcuno sempre presente” (32%), l’essere “viziati e coccolati con tanti regali” (24%), il vivere con loro “emozioni e avventure legate alla crescita” (19%), il fatto che “raccontano e conoscono moltissime storie” (17%).

Consapevoli che questa festa rappresenterà di certo anche un business economico, vogliamo però guardare al lato bello di tale iniziativa, quindi siamo comunque contenti di poter dedicare un giorno all’anno ai nonni, ovvero ai pilastri della famiglia, e non solo per festeggiarli, ma anche per dirgli ufficialmente “grazie” per tutto quello che fanno e che hanno sempre fatto.
E allora, sin adesso, seppur in anticipo, vogliamo dire “Grazie e Auguri a tutti i nonni!”