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BELLE E PUTTANE. OVVERO QUANDO LE DONNE VENGONO SFRUTTATE

A Bologna si è svolta la conferenza finale delle ricerche finanziate dalla Ue su prostituzione invisibile e traffico di donne dall´Est. La tratta di donne e minori a scopo di sfruttamento sessuale dall´Est Europa è un serio problema. La Regione Emilia-Romagna è capofila del progetto cui hanno partecipato nove partner tra Regioni, Ong ed Enti locali

11 giugno 2005 | T N

Gli sfruttatori della prostituzione? Sono prevalentemente albanesi (47%) ma cominciano a farsi strada gli italiani (23%) e sono in forte crescita i rumeni. Cresce la prostituzione al chiuso, a fronte di un calo delle donne su strada, più difficile da vedere e da raggiungere da parte degli operatori sociali.
Sono solo alcune delle cifre che emergono con le ricerche effettuate da "West", progetto finanziato nell´ambito dell´iniziativa comunitaria Interreg III B-Cadses sul delicato tema della tratta di donne e minori a scopo di sfruttamento sessuale dall´Est Europa. La Regione Emilia-Romagna, assessorato alle Politiche sociali, in qualità di capofila porta a compimento con la conferenza finale del progetto che si svolge a Bologna, al teatro Testoni, lunedì 6 giugno a partire dalle 14.30.
Le ricerche citate fanno parte di oltre 20 azioni realizzate tra cui progetti sperimentali, attività di comunicazione e di sensibilizzazione, tre corsi di formazione di cui uno che ha visto insieme operatori sociali e della sicurezza urbana. Nella realizzazione di "West" si sono impegnati per 30 mesi nove partner tra Regioni, Ong ed Enti locali.
Il dibattito di lunedì ha come punto di partenza i risultati finali di due delle tre ricerche condotte nell´ambito di "West". La prima, sui flussi e le rotte della tratta dall´Est Europa, ha preso in esame 1055 documenti giudiziari, per un totale di 16.389 pagine, tra cui sentenze di Corte d´Assise, di Tribunali, verbali di denuncia raccolti in 9 regioni italiane.
Gli sfruttatori sono perlopiù albanesi (circa il 47%) ma cominciano a farsi strada anche gli italiani (23%) e crescono i rumeni. Colpisce il fatto che nelle organizzazioni criminali quasi il 20% sia rappresentato da donne (tra queste prevalgono le ucraine) seppure con ruoli di controllo e secondo piano. Vittime dello sfruttamento sono prevalentemente donne tra i 17 e i 22 anni, di nazionalità rumena (quasi il 33% del campione) seguite dalle moldave (22%), dalle albanesi e dalle ucraine (15% circa per entrambe le nazionalità). Dal 1996 al 2003 si registra inoltre un progressivo calo delle albanesi (dal 40 al 15%) ed un aumento delle rumene e delle moldave (queste ultime dal 4,58 al 19,12%).
La ricerca sul tema della prostituzione invisibile ha messo in luce un fenomeno complesso: la prostituzione su strada non sta scomparendo ma questo non vuol dire che non stia adottando elementi di ´invisibilità. Dallo studio emerge il ricorso ad una maggiore mobilità, alla diversificazione degli orari e delle presenze giornaliere e notturne, allo spostamento del consumo al chiuso in seguito ad appuntamento telefonico con il cliente. Se una donna un tempo rimaneva in una determinata zona diversi mesi, oggi non è più così. Ma aumentano le donne coinvolte nel giro, tra cui le minorenni, e gli stessi progetti migratori sono sempre più spesso temporanei e ripetuti nel tempo.


Il punto
Per quanto riguarda la prima ricerca sui flussi e le rotte della tratta dall´Est Europa e i documenti analizzati, l´assessore regionale alle Politiche sociali, Anna Maria Dapporto sottolinea come "Dall´esame di questa impressionante mole di documenti relativa al periodo 1996-03 emergono sia alcune conferme che interessanti novità". "La ricerca - aggiunge l´assessore Dapporto - ha consentito di realizzare un vero e proprio atlante storico-geografico delle rotte della tratta: spesso si tratta di viaggi caratterizzati da innumerevoli passaggi di mano in mano, una lunga catena che accompagna la donna dal paese d´origine a quello di destinazione. Tra le rotte che portano in Italia, oggi la più significativa è quella terrestre, che passa dall´Austria o dai paesi della ex Jugoslavia e con la recente adesione all´Ue di nuovi Stati membri assistiamo ad uno vero e proprio slittamento verso est delle frontiere".
Significativo anche il quadro che emerge dall´altra ricerca sul tema della prostituzione invisibile.
"Siamo partiti dalle segnalazioni che ci provenivano da molti territori anche della nostra Regione - commenta l´assessore Dapporto - circa un calo delle donne su strada a favore di una prostituzione al chiuso, più difficile da vedere ma anche da raggiungere da parte degli operatori sociali".
"L´obiettivo della Regione Emilia-Romagna - conclude Anna Maria Dapporto - è oggi certamente quello di capitalizzare i risultati e le indicazioni ottenuti con il progetto ´West´ e di migliorare gli interventi sociali rendendoli più aderenti ai bisogni e alle aspettative di queste donne che, certamente, sfuggono da paesi segnati da gravi situazioni di disgregazione familiare, sociale ed economica".


Fonte: Assessorato alle Politiche sociali dell'Emilia Romagna