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ESPLODE LA MODA DELLE DENOMAZIONI DI ORIGINE. TUTTI LE VOGLIONO. COME OTTENERLE?

In un pratico volume edito da Veneto Agricoltura le linee guida per il riconoscimento. Consigli, suggerimenti, trucchi per creare e organizzare l'ente promotore che si farà carico della richiesta al Ministero dell’Agricoltura e quindi a Bruxelles. Sono fornite anche indicazioni utili per definire struttura e contenuti del disciplinare di produzione

26 marzo 2005 | Graziano Alderighi

Quando fu promulgato il regolamento Cee 2081/92 sulle denominazioni d’origine fu accolto da tanto entusiasmo ma anche da molte critiche.
L’iter che permette di registrare una Dop o una Igp appariva, già allora, piuttosto tortuoso e irto di difficoltà. La realtà dei fatti purtroppo ha dimostrato che la prassi burocratica è veramente complessa come pure la mole di documenti e pratiche richiesti.
Sebbene siano ormai definiti tempi, modalità e procedure, occorre conoscerli a fondo per non incorrere in errori od omissioni che ritarderebbero indebitamente il riconoscimento della denominazione d’origine.

Il volume di Veneto Agricoltura, l’Agenzia regionale per l’innovazione nel settore agricolo, è un utilissimo vademecum che, seppure creato soprattutto per i produttori e le associazioni locali contiene preziose informazioni e consigli anche per quanti non operino in Veneto.
La guida si propone di fornire esempi e delucidazioni anche sulle specifiche tecniche della denominazione nonchè su taluni aspetti relativi ai soggetti promotori, ai consorzi di tutela, agli enti di controllo.
Allo scopo di rendere più comprensibile e celere l’iter di approvazione di una Dop vengono riportate le regole della Circolare del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali 4/2000, ma anche quelle procedure non scritte che sono desunte dall’esperienza e dalle osservazioni e richieste di informazioni complementari di volta in volta richieste dal Mipaf.
Si può schematicamente dividere il volume in tre parti. La prima fornisce un quadro esaustivo sulla normativa. La seconda presenta qualche esempio in merito alla documentazione da presentare. L’ultima riporta indicazioni sui Consorzi di tutela e sugli enti di controllo.
Di particolare interesse il capitolo relativo a “i vantaggi, gli svantaggi e i costi di una denominazione”. Prima di iniziare l’iter di riconoscimento è quanto mai necessario conoscere approfonditamente quali saranno le successive conseguenze, infatti l’assenza di una valutazione preliminare potrebbe tradursi in una denominazione troppo stretta da vincoli, lacci e lacciuoli, con costi esorbitanti e senza la giusta remunerazione per i produttori.



Le denominazioni d’origine Dop e Igp per i prodotti agroalimentari
AAVV
Edizioni Veneto Agricoltura – Regione Veneto
Pagg 125
Prezzo gratuito su richiesta

Per informazioni:
VENETO AGRICOLTURA
Settore Divulgazione Tecnica e Formazione Professionale
www.venetoagricoltura.org
divulgazione.formazione@venetoagricoltura.org