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CINEMA E VITICOLTURA. UN RAPPORTO D’AMORE CHE TRA ALTI E BASSI PRODUCE OTTIMI FRUTTI. DA FILM DI QUALITÀ A VINI D’ECCELLENZA
Sideways è solo l’ultimo ed eclatante esempio del profondo legame tra il mondo della celluloide e quello dei campi vitati. Un rapporto che non si limita solo ad impressionare qualche pellicola. Sono molti gli uomini e le donne di spettacolo che dedicano al nettare di Bacco arditi elogi, fino a trasformarsi in vignaioli essi stessi
12 marzo 2005 | Alberto Grimelli
Il film: Sideways
In sintesi il film racconta la storia di due amici in un tour di degustazione e antidepressivo nelle cantine della California.
Il viaggio inizia quando Miles, aspirante romanziere, enologo dilettante, mai ripreso dal suo divorzio, decide di regalare a Jack, suo vecchio amico di college e attore fallito, un viaggio tra i vigneti della California, la settimana prima che Jack si sposi. I due non potrebbero essere peggio assortiti. Jack è un seduttore incallito, fissato con le donne, una pellaccia dura e di bocca buona. Insomma per usare la lingua del film è un classico Cabernet. Mentre Miles è sensibile, raffinato, vagamente alcolizzato, alla ricerca della perfezione in bottiglia, insomma è un signor Pinot. In comune hanno solo una vita mediocre. Jack accetta la proposta dell'amico, a caccia dell'ultimo assaggio di libertà . Man mano che si avventurano sulla costa la loro vita si movimenta non poco, affogano nel vino e nelle donne. Jack a sorpresa si innamora di una vinicultrice e minaccia di mandare a monte le nozze, mentre Miles ha finalmente un incontro romantico, dopo anni, con una cameriera esperta di vini, la loro crisi di mezza età è pericolosa quanto comica.
Il fascino del film risiede nella mediocrità e nella naturalezza dei personaggi nei quali è facile identificarsi. La cultura del vino, inoltre, sta lentamente conquistando anche lâAmerica. La filosofia del vino affascina anche gli astemi. Inoltre, la chimica del film, sia quella in bottiglia, che quella dei protagonisti, risulta piacevole con un bouquet leggermente aspro all'inizio ma intrigante.
Un movie italiano
Non solo Stati Uniti e cantine californiane, anche se con ampie citazioni italiane (celebre la battuta âCosa ci offri stasera? Sassicaia del 1989, naturalmenteâ), anche nel nostro Paese esistono progetti cinematografici che hanno per protagonista il vino, ma che ancora risultano in lavorazione.
âQuando abbiamo letto il romanzo di Joanne Harris (n.d.r. Vino, patate e mele rosse) - ha spiegato il presidente della Eagle Pictures, Giampaolo Sodano - siamo rimasti colpiti da una storia raccontata attraverso le parole di sei bottiglie di vecchio vino. Abbiamo pensato che la location più affascinante per questa favola moderna che narra la magia del vino fosse quella che si trova sulle colline delle Langhe: un luogo in cui il vino è la storia stessa di queste terreâ. Un'idea di marketing, che lega prodotti e territori di grande tradizione viti-vinicola ed è utile a vincere la sfida sui mercati. Il progetto è relativo allo sviluppo ed alla valorizzazione internazionale dei prodotti enogastronomici, della cultura locale, del patrimonio artistico e monumentale, ma rappresenta anche l'inizio di un progetto molto più ampio che prevede la creazione di legami sempre più forti tra l'audiovisivo italiano ed il âmade in Italyâ, dalla moda, al vino, alla cultura da esportare.
Hollywood chiama
âHo salvato la mia vita con la mia etichetta di vini. Per fortuna la gente ogni anno beve più o meno la stessa quantità di vino, mentre il pubblico di un film è un'incognita. Il vino mi dà i soldi necessari per produrre i miei film da solo." Francis Ford Coppola
Di certo Coppola rappresenta un'eccezione ad Hollywood, poiché le star hollywoodiane di regola non producono vino, piuttosto lo bevono e proprio loro sono state il termometro del grande cambiamento di tendenza avvenuto nel mercato americano, dove i vini italiani hanno sorpassato quelli francesi.
Italia ed Europa rispondono
Il mondo del vino per antonomasia è un mondo al maschile, anche se negli ultimi anni la situazione sta cambiando e si può parlare sempre più di vino in rosa. Stefania Sandrelli condivide con suo marito, Giovanni Soldati, non solo la passione per il cinema, ma anche quella per il vino, ed in particolare, per la vendemmia che ogni anno ha luogo presso la Fattoria Villa di Nano, fra le colline senesi. Altre note donne dello spettacolo e del cinema convertite alla viticoltura sono la regista Lina Wertmuller che imbottiglia nella sua azienda di Redendo Saiana (Brescia) un ottimo spumante e la famosa attrice Ornella Muti che, da parte sua, da diversi anni gestisce a Lerma (Alessandria) nella zona di Ovada, unâazienda agricola dove produce ottimo Dolcetto dâOvada doc.
Ma, naturalmente, la produzione vitivinicola non è solo al femminile. In Italia Albano Carrisi ha ampliato le proprietà paterne nel salentino e oggi produce ottimi vini tra cui un celebrato negroamaro.
Spostandoci oltre frontiera Gerard Depardieu, recentemente nominato Ambasciatore del vino 2005, acquistò nel 1989 lo Château de Tigné, un antico maniero con 35 ettari di vigneto. Oggi il suo vigneron produce ben nove tipi di vino, tra cui spiccano le cuvées "Cyrano" e "Mozart", due rossi di gran lignaggio, prodotti esclusivamente nelle grandi annate ed in limitata quantità .