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Geo&Geo: Comuni Città dell'Olio in TV

Un’opportunità unica per la valorizzazione e la promozione dei Comuni italiani che in questi anni hanno deciso di puntare fortemente sulla promozione del proprio territorio attraverso un’identità

26 novembre 2010 | T N

Alla luce del grande successo che stanno riscuotendo i Comuni di Res Tipica in televisione, la redazione di Geo&Geo ha deciso di estenderne il numero a 40. I Comuni di identità sono ospitati all’interno della rubrica “Cose dell’altro Geo”, condotta da M. Ossini. Di ogni Comune viene presentato un video, commentato in studio da un esperto del territorio, che presenterà i piatti tradizionali e le produzioni artigianali. Un’opportunità unica per la valorizzazione e la promozione dei Comuni italiani che in questi anni hanno deciso di puntare fortemente sulla promozione del proprio territorio attraverso un’identità.
A partire dal 17 settembre, e fino a febbraio 2011, ogni venerdì alle ore 16.45 andranno in onda i servizi su due Comuni di identità.

Di seguito tutte le Città dell'Olio già presentate o che andranno in onda nei prossimi mesi a “Cose dell’altro Geo”:

Alessano LE Puglia 17-set-10
Dolceacqua IM Liguria 01-ott-10
Spello PG Umbria 22-ott-10
Arcidosso GR Toscana 05-nov-10
Cabras OR Sardegna 19-nov-10
Ficulle TR Umbria 26-nov-10
Corinaldo AN Marche 14-gen-10

Cabras (OR) Città dell’Olio
Nella regione del Campidano di Oristano si trova Cabras, la patria della bottarga di muggine. Il clima, le acque e i
fondali degli stagni di Cabras e della penisola del Sinis (Area Marina Protetta insieme all’isola disabitata di Mal di
Ventre) garantivano, e garantiscono tutt’ora, una ricca biodiversità marina che fa di questa zona una delle più pescose della Sardegna. Attorno alla bottarga (di muggine o di cefalo) e alla sua storia si possono ricostruire le vicende di questo paese. La parola araba bottarikh (uova di pesce salate), infatti, riporta indietro nel tempo in un periodo in cui la bottarga costituiva un carico prezioso e una merce di scambio ambitissima in tutto il Mediterraneo. Fenici prima e Romani poi, grandi estimatori dell’oro di Cabras, si sono succeduti in queste zone, come testimoniato dai resti dell’area archeologica di Tharros, sulla penisola del Sinis (in cui spicca per il candore della sabbia la spiaggia di Is Arutas). Il paese di Cabras, che sorge sulla riva sinistra dello stagno omonimo (dove si possono ammirare anche i fenicotteri rosa), presenta, tra i luoghi di interesse, la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, una costruzione barocca del XVII secolo dedicata alla santa patrona a fianco della quale si possono ancora trovare alcuni resti del castello di Casa di Regno, e la Chiesa dello Spirito Santo, costruita nel 1601 con una sola navata in stile tardo gotico. Di rilievo etnografico sono le manifestazioni in onore di San Salvatore, con la Corsa degli Scalzi, tesa a rievocare un episodio in cui la popolazione salvò la statua del santo durante un attacco piratesco.



Ficulle (TR) Città della Chianina, Città dell’Olio e Città del Vino
Paese di origine etrusca, Ficulle fu un’importante posto di osservazione in epoca romana, in quanto dominava la Via Cassia Nuova, una delle più importanti direttrici di comunicazione tra Roma ed il nord della penisola. Il toponimo Ficulle derivi da figulus (vasaio), alla luce della tradizionale lavorazione delle terrecotte. Oltre al più importante castello dell’orvietano (Castel Maggiore) oggi restano al turista le due rocche, che accompagnano la vista, fra boschi e calanchi, fino all’Amiata, e le antiche mura, che conferiscono al paese la struttura tipica del borgo medioevale. L’Abbadia Camaldolese di S. Nicolò al Monte Orvietano, costruita da S.Romualdo e dimora di Graziano, fondatore del Diritto Canonico, e la Pieve di S.Maria Vecchia del 1200 rappresentano i suoi punti di forza. Il piccolo centro umbro conserva ancora le tradizioni rurali di un tempo. Una di queste è il Cantamaggio: la sera del 30 aprile i cittadini aprono cantando un lungo giro per le campagne. Nei poderi trovano sempre gente disposta a largheggiare in uova, pane, prosciutto, e soprattutto vino. Il 1° maggio la festa continua con frittate giganti fatte con le uova raccolte e calici di vino. Ma la dimensione rurale conserva ancor oggi un ruolo importante nell’economia della città: dagli allevamenti di chianina alla produzione di olio extravergine di oliva Umbria DOP, dalla produzione del vino Orvieto classico DOC ai funghi. In un territorio caratterizzato dall’argilla dei calanchi il simbolo di Ficulle è il coccio: dagli oggetti di uso domestico fatti di argilla, lavorati al tornio e cotti al forno a legna alle terrecotte che, prima dell'avvento della plastica, scandivano la vita quotidiana. Si producono tutt'ora piatti e pignatte, panate e ziri che ricordano abitudini antiche e conservano, nelle forme e nei colori, quella tradizione locale che si ritrova anche nella cucina semplice e gustosa. Oltre all’antica lavorazione delle terrecotte ficullesi, l’artigianato si esprime anche nelle ceramiche, nel cuoio, nel legno.